la Repubblica - Ed. Genova Del 12-11-2008 Pagina 15
Quella mareggiata simbolica nello stagno delle paure
di DON PAOLO FARINELLA
Pro memoria: continua la presenza solidale di molti amici per lacquisto della macchina di Mauro, il cittadino genovese che per una buca di strada si è visto rovinata la vita e che adesso torna a vivere in modo pienamente autonomo perché potrà disporre quanto prima di una macchina automatica su misura. Per ora, solo io, dispongo di circa 4.000 euro, inviatemi da tanti amici, anche non di Genova. Continua austero e ieratico il silenzio da parte del Comune di Genova e, in specie, dellAssessorato ai servizi sociali che ormai assiste solo gli impiegati. Ne prendiamo atto. La mareggiata di giovedì 6 novembre con onde alte anche cinque metri e vento a 120 chilometri allora che ha colpito la costa ligure, simbolicamente potrebbe essere interpretata come una sberla storica data alla ligure terra perché si svegli dal suo torpore se non vuole annegare nellerosione di se stessa. La sberla è anche come un invito a buttarsi fuori per uscire dal chiuso stantio dove sembra che la società ligure si sia rintanata. La paura, artatamente fomentata da un governo irresponsabile con ministri incapaci e ideologici, sostenuti da supporter locali che non sanno vedere oltre il loro naso, sta uccidendo la parte migliore della cultura e dellanima liguri che è accoglienza, solidarietà, partecipazione, vita. Lunedì 27 ottobre alla Commenda si è celebrata la VII giornata dell amicizia tra cristiani e islamici, alla presenza di tanta gente, compresi parlamentari e consiglieri comunali. Per loccasione il Delegato dellOrdine di Malta, proprietario della Commenda ha parlato degli immigrati come «i nuovi pellegrini, da accogliere». Splendida definizione che mette in evidenza la dimensione religiosa dellimmigrazione, con buona pace dei finti cristiani alla lega bossiana e dei simil cattolici razzisti di religione berlusconiana, il cui capo-padrone riesce ad essere razzista anche quando si sforza di somigliare ad una caricatura da Bagaglino. Domenica 9 novembre la chiesa di San Torpete ha ospitato il gruppo cattolico genovese Noi Siamo Chiesa, impegnato perché nasca una «Chiesa evangelica» che non esaurisca la dimensione ecclesiale nella gerarchia, ma la compia nel popolo dei battezzati che il concilio ecumenico Vaticano II ha definito «popolo di Dio». Il gruppo difende, anche superandolo, il concilio celebrandone il 50° con adeguate iniziative insieme ad altre realtà ecclesiali Il giorno 7 novembre pomeriggio, nellambito delle manifestazioni dellArci in tutta la Liguria, è stato presentato alla cittadinanza il nuovo «Massoero2000» con una riflessione amichevole sugli «Ultimi della classe», proposta dal neo presidente eletto, cioè il sottoscritto. Ho accettato linvito a fare parte di questa associazione «no pro-fit», nel ruolo di presidente in sostituzione di don Antonio Balletto, da poco deceduto, perché le parole non bastano più. Lo ritengo un onore e un impegno verso la città, prima ancora che verso le persone che eufemisticamente definiamo «senza fissa dimora». In termini correnti stiamo parlando dei «barboni», sì proprio quelli che intaccano il decoro della città e che il governo in carica vuole schedare e magari metter loro addosso una stella gialla e magari ospitare su un treno da inviare magari in Germania come la monnezza di Napoli. Nel momento in cui i nostri lettori leggono queste righe, per le strade di Genova vi sono persone sulla strada perché schiacciate da una società ingiusta che non ha saputo proteggerle come avrebbe dovuto. Si avvicina linverno e mentre noi cianciamo, il freddo mieterà vittime tra le decine e decine di figli e figlie genovesi che la nostra civiltà cristiana non sa riparare sotto un tetto decente. Alcune associazioni tra le quali Massoero2000, San Marcellino e SantEgidio in collaborazione con lAssessorato ai servizi sociali, cominceranno il pellegrinaggio notturno sulle strade per portare bevande calde, coperte e assistenza a queste persone, soggetti di diritto e titolari di dignità costituzionale. Ho un elenco di case dellArte che sono sfitte da anni e abbandonate e gridano vendetta davanti alla coscienza di chi gestisce questo patrimonio con disinvoltura e sperpero. Il problema deve essere risolto alla radice: chiediamo al Comune, ma anche ai privati che hanno case non utilizzate, anche fuori città, di darcele in comodato. Noi ci impegniamo a ristrutturarle e a farle abitare da queste persone con la nostra assistenza diretta. Attualmente Massoero2000 assiste circa 60 persone che vivono dignitosamente la loro cittadinanza. Venerd́, 14 novembre 2008 |