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Stamattina ho paura, una maledetta paura di sopravvivere in questo paese. La vita rimane nei nostri gesti quotidiani, come
mangiare dormire bere e le funzioni collegate ad essi. Ci portanoi treni le auto i bus i piedi, stancamente anche loro,
fermandosi a tratti. Ai sopravvissuti del rogo in una fabbrica, i proprietari chiedono conto del loro stile di sopravvivenza. Milioni di italiani sopravvivono con mille euro al mese e montagne di debiti contratte anche inconsapevolmente con le
associazioni usuraie a delinquere. Avvisano non so come e dove, di non entrare con lauto nella propria città se non con un
numero pari o dispari o una carrozzeria comprata in un anno piuttosto che in un altro, pena la multa. Scopri che devi
fare un esame urgente per la tua salute e che ti aspettano tre mesi di attesa ma se inveci chiami un numero convenzionato,
come ti ha segretamente consigliato un amico, ce lhai dopo tre giorni. Stragi storiche e recenti senza colpevoli, processi
per direttissima per il reo comune. Il ministro della giustizia e consorte incolpati di concussione e applauditi
globalmente dal Parlamento. Masse di fedeli invitate alle adunanze di San Pietro da cariatidi del potere ecclesiastico che
esercita da secoli un arrogante potere di supremazia Cumuli putrescenti di rifiuti a coprire bordi di strade. E indietro
indietro ad una velocità proporzionale a quella che corre in avanti nella distruzione del territorio e della libertà della
persona. Un ritorno al futuro più nero che davvero non avremmo mai immaginato, troppo tutto.
E allora io stamattina per la prima volta ho davvero paura. Cosa vogliono dagli italiani, per allontanarli così da
qualunque speranza e fiducia nel bene comune?
Bombe vere dal cielo sulle popolazioni del mondo, bombe vere sotto la terra , attacchi mediatici, continui come la pioggia
di questi giorni, arcobaleni veri e artifiaciali ad alternare il clima modificato come il grano, implosioni ed esplosioni.
Chi muove tutto questo tragico spettacolo che assume in Italia ormai insopportabili stili di sopravvivenza? Il peggio del
consorzio umano prende forma, nella religione comer nella politica grazie al suo apparire mediocre buonista che trova un
rimedio che fa poco male, come il fascismo nostrano come il comunismo nostrano, come il vaticano nostrano, come il razzismo
nostrano, la nostra raccolta differenziata, la nostra legge elettorale, la nostra costituzione che permette di avere i
migliori diritti e doveri del mondo e contempla a quanto pare di sopravvivere in questo modo, con carceri piene come i bar,
come il Parlamento quando si tratta di applaudire un misero rappresentante delegato da sopravviventi cittadini italiani. Ci
giudicano e ci invitano a giudicare: cosa, la nostra sopravvivenza? E sufficente la difesa con il distacco il disprezzo
il rifiuto ? Ho paura ad abituarmi a questo male di vivere, a cercarmi una nicchia dove non soffrire troppo e da dove
guardare lo sconfinamento del corpo e della ragione nei narcotici. Troppi giovani non ce la fanno a sopportare di essere
tali e ad avere tanto tempo ancora così per morire. Poco a poco o di colpo, per overdose, lintossicazione letale. Cosa cè dietro a questa libertà di sopravvivere?
Doriana Goracci
Giovedì, 17 gennaio 2008
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