Chiesa evangelica valdese

Unione delle Chiese valdesi e metodiste

SINODO 2001

Atti del Sinodo

1. PRELIMINARI

Art. 1 - Il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi (sessione europea) si apre il 26 agosto 2001 presso il tempio valdese di Torre Pellice con il culto presieduto dal past. Salvatore Ricciardi che predica sul testo di Matteo 9,35-38. Nel corso del culto vengono consacrati al ministero pastorale i candidati Assunta De Angelis, Caterina Dupré, Jean Félix Kamba Nzolo ed Elisabetta Ribet. Vengono presentati i pastori Rob Mackenzie e Theodor Rickenbacher, provenienti dall’estero, che svolgeranno il loro ministero in Italia. Viene presentato il diacono Guglielmo Crucitti che inizia il suo ministero diaconale.

Art. 2 – Dopo il culto, l’Assemblea si riunisce nell’Aula sinodale della "Casa valdese" con la presidenza provvisoria del pastore Franco Becchino, coadiuvato da Ivana Costabel, Gianluca Fiusco, Roberta Peyrot e Sara Tourn. Viene estratta la lettera "V" dalla quale avrà inizio ogni appello dei membri del Sinodo.

Art. 3 – Il Sinodo procede all’elezione del Presidente del Seggio. Risulta eletta la past. Giovanna Sciclone.

Art. 4 – Il Sinodo procede all’elezione degli altri membri del Seggio. Risultano eletti: Gianluca Nigro, vicepresidente; Giuseppe Ficara, segretario; Gianluca Fiusco e Raffaele Florio, assessori.

Art. 5 – Il Sinodo approva l’orario dei lavori.

Art. 6 – Il Sinodo approva il termine ultimo delle deliberazioni fissandolo per le ore 10,45 di venerdì 31 agosto 2001.

Art. 7 – Il Sinodo approva la proposta del Seggio secondo la quale i verbali delle sedute saranno a disposizione dei membri del Sinodo il giorno dopo presso il tavolo della segreteria e saranno ritenuti approvati, salvo correzioni, il giorno successivo.

Art. 8 – Il Sinodo approva la proposta del Seggio secondo la quale gli atti verranno letti e approvati di volta in volta ogni mattina alle ore 8,00. Il venerdì, al termine del Sinodo, verranno letti e approvati quelli dello stesso giorno.

Art. 9 - Il Sinodo approva il calendario dei lavori.

Art. 10 - Il Seggio nomina la Commissione per i rapporti con la stampa nelle persone di Maria Sbaffi Girardet, coordinatrice, Giuseppe Platone, Claudio Pasquet e Giovanna Vernarecci.

Art. 11 - Il Seggio nomina la Commissione proposte nelle persone di: Graziella Tron, coordinatrice, Miriam Inglese, Giuseppe Caccamo e Gianluca Fiusco.

Art. 12 - Il Sinodo procede alla verifica dei propri membri. Esso risulta composto da 180 membri con voce deliberativa (maggioranza assoluta 91; maggioranza qualificata dei 3/5 108; aliquota del 10% 18).

Art. 13 - Il Sinodo prolunga l’orario dei lavori di giovedì 30 agosto alle ore 24,00.

2. GRUPPI DI LAVORO

Art. 14 - La Commissione d'Esame sull'operato della Tavola valdese, dell'OPCEMI e del Consiglio della Facoltà valdese di teologia, composta da Sergio Ribet, relatore, Gianna Urizio, Mauro Pons e Laura Vezzosi, dà lettura della propria relazione per la parte relativa alla "Premessa".

Art. 15 - Il Sinodo, visto l'art. 77/SI/00, decide di affrontare il seguente tema: "La vita della chiesa nel contesto della globalizzazione: le nostre proposte di fede, di cultura, di servizio; come coordinare l'apporto di tutte/i le/i credenti conformemente alla chiamata che hanno ricevuto, in un'ottica di educazione e di formazione permanente (volontariato, ministeri, ecc.); come utilizzare al meglio le risorse materiali di cui disponiamo", dividendosi in quattro gruppi di lavoro così articolati:

1° gruppo: le chiese e la globalizzazione (a livello locale, nazionale ed internazionale);

2° gruppo: le chiese e le/i pastore/i; le chiese e le/i diacone/i (quale relazione, quale rapporto, quale formazione per un'efficace testimonianza nella società di oggi);

3° gruppo: la chiesa e la diaconia (bisogni, servizio, strategie e specificità territoriali);

4° gruppo: la chiesa e le culture.

Il Sinodo invita i gruppi ad elaborare materiale di studio e di riflessione da inviare alle chiese, ai circuiti e ai distretti sugli argomenti discussi.

Art. 16 - La CdE dà lettura della propria relazione per la parte relativa al capitolo 3 "La Tavola valdese e i suoi compiti istituzionali"; campo di lavoro, cultura, Centro culturale valdese, Libreria editrice Claudiana, Società editrice protestante, Confronti ed il dialogo interreligioso, Collegio; Olimpiadi 2006; Internet e comunicazione; formazione; Opere non affidate alla CSD; Operato della Tavola in merito alla sovrintendenza alle Commissioni amministrative; Operato della Tavola nel suo compito di rappresentanza rispetto agli organi dello Stato, delle altre chiese e degli organi ecumenici; per concludere (cap. 7).

Art. 17 - Il Sinodo, su proposta del Seggio, nomina i Coordinatori e i Relatori dei quattro Gruppi di lavoro nelle seguenti persone:

Gruppo 1 (le chiese e la globalizzazione)

Coordinatore: Franco Giampiccoli

Relatore: Elisabetta Ribet

Gruppo 2 (le chiese e le/i pastore/i; le chiese e le/i diacone/i)

Coordinatore: Letizia Tomassone

Relatore: Anita Tron

Gruppo 3 (la chiesa e la diaconia)

Coordinatore: Ulrich Eckert

Relatore: Thomas Noffke

Gruppo 4 (la chiesa e le culture)

Coordinatore: Elio Canale

Relatore: Paolo Ribet

Art. 18 - Il Sinodo si divide in gruppi secondo l’art. 11/SI/01 per affrontare i 4 temi individuati nel succitato articolo.

Art. 19 - Il Sinodo ascolta, dai relatori dei 4 gruppi, il rendiconto dei lavori svolti.

Art. 20 - Il Sinodo presa conoscenza del documento "Le chiese e la globalizzazione", risultato dal lavoro del proprio gruppo di studio, lo trasmette alle chiese per un attento esame (allegato n. 1).

Art. 21 - Il Sinodo,

ascoltate diverse testimonianze dirette sugli episodi di Genova (Genoa Social Forum - G8 del luglio 2001), presa conoscenza dell’abbondante documentazione fornita dai mezzi di informazione in Italia e all’estero,

ribadisce per ogni essere umano il diritto di manifestare le proprie convinzioni e l’irrinunciabile opzione nonviolenta che legittima in modo inequivoco tale diritto e libertà;

manifesta un netto rifiuto nei confronti di ogni violenza tesa ad inquinare, reprimere e falsare le dimostrazioni pacifiche;

esprime in particolare:

a) viva preoccupazione per l’uso che a Genova si è fatto della violenza fisica e psicologica come mezzo di intimidazione politica;

b) indignazione per le palesi violazioni dei fondamentali e inalienabili diritti umani;

c) solidarietà con quanti sono stati vittime di tali violenze;

riafferma la propria fiducia nella Magistratura italiana per un sereno accertamento della verità e delle responsabilità relative ai fatti di Genova.

3. OTTO PER MILLE

Art. 22 - Il Sinodo,

preso atto dei pareri espressi dalle chiese,

dà mandato alla Tavola valdese di instaurare con il governo italiano una trattativa volta alla stipula di una Intesa che, ferme restando le linee guida fissate con l’art. 36/SI/91, consenta alle nostre chiese di essere destinatarie delle quote dell’otto per mille (OPM) relative a tutti i contribuenti.

Art. 23 - Il Sinodo, decide di variare i criteri di ripartizione dell’intera quota dell’OPM (quote espresse e non espresse) a favore di interventi nei paesi poveri del mondo dal 30% al 50% a partire dall’anno in cui anche le quote non espresse dell’otto per mille saranno a disposizione della Tavola valdese.

Art. 24 - Il Sinodo approva la ripartizione dell’OPM attuata dalla Tavola valdese nel rispetto degli orientamenti sinodali e con attenzione alla corretta tenuta della contabilità da parte delle opere e delle strutture richiedenti;

ringrazia la Commissione Otto per Mille per il supporto fornito alla Tavola valdese e si rallegra per la trasparenza ed il rigore con i quali è gestita l’intera materia.

Art. 25 - Il Sinodo ringrazia Bruno Ricca che lascia quest’anno la responsabilità dell’ufficio OPM, per la passione, l’intelligenza e la professionalità esercitata in questo incarico.

Art. 26 - Il Sinodo invita la Tavola valdese a continuare ad adoperarsi nelle sedi appropriate perché la possibilità di accedere ai fondi dell’OPM sia estesa alle organizzazioni non governative di carattere sociale, culturale, ambientale, umanitario.

4. OPCEMI

Art. 27 - La CdE dà lettura della propria relazione per la parte relativa all’OPCEMI (par. 4) e a Casa Materna (par. 5).

Art. 28 - Il Sinodo esprime il proprio apprezzamento al CP/OPCEMI perché le energie spese per il risanamento della situazione economica e finanziaria hanno prodotto risultati positivi;

lo invita a continuare su questa strada valutando attentamente ogni progetto in corso e futuro per non compromettere la situazione in via di miglioramento;

ringrazia le chiese per lo sforzo contributivo effettuato;

rilevando tuttavia che le contribuzioni per il Fondo Ministero e per il Fondo Pensioni sono rimaste inferiori al preventivo a suo tempo approvato,

sollecita le chiese ad intensificare il loro impegno.

Art. 29 - Il Sinodo,

informato delle gravi problematiche che continuano a condizionare la vita e l’attività dell’Istituto Casa Materna,

riconferma che la vocazione dell’Istituto è quella di dare assistenza morale e materiale ai bambini e bambine che si trovano in stato di bisogno;

ravvisa tuttavia la necessità di riconsiderare, alla luce dell’attuale contesto socio/economico in cui l’Istituto opera, il modo in cui tale vocazione viene portata avanti;

invita pertanto il CP/OPCEMI, d’intesa con il Comitato Generale dell’Opera, a promuovere al più presto la costituzione di un gruppo di lavoro, composto da persone che attualmente operano a Casa Materna e da esperti in materia legale, gestionale e finanziaria, con il compito di:

- reimpostare le linee generali per il lavoro dell’Istituto;

- predisporre un progetto gestionale e finanziario di eliminazione del passivo in tempi non superiori ad un quinquennio;

- predisporre le necessarie modifiche allo Statuto;

invita il CP/OPCEMI, a collaborare con il Comitato Generale nell’esercizio dei previsti controlli sull’attività dell’Istituto con l’obiettivo di garantire al più presto una nuova stabilità operativa e gestionale dell’Opera;

invita la Tavola valdese, a coadiuvare il CP/OPCEMI nell’espletamento delle iniziative di cui sopra;

approva la decisione della Tavola valdese di sospendere l’attuazione dell’atto 94/SI/00.

Art. 30 - Il Sinodo

valuta positivamente il progetto in corso di attuazione ad Intra, che prevede una importante opera di accoglienza ai lavoratori immigrati, intrapresa in collaborazione con altre forze ed enti locali;

incoraggia la chiesa di Intra, nonché quelle di Omegna, Luino e tutte le altre chiese vicine a cogliere la valida occasione di testimonianza che si apre in questo modo nella zona;

invita le chiese tutte a sostenere il progetto;

chiede al CP/OPCEMI di completare la copertura del piano di finanziamento per poter portare a termine l’opera intrapresa.

Art. 31 - Il Sinodo approva l’operato del CP/OPCEMI e ringrazia i suoi componenti per la dedizione e il buon lavoro svolto.

5. DIACONIA

Art. 32 - La CdE sull’operato della Commissione Sinodale per la Diaconia, composta da Christian Gysin, relatore; Arnaldo Visco Gilardi, Davide Rosso e Maurice Bodmer, dà lettura della propria relazione.

Art. 33 - Il Sinodo, circa la situazione giuridica della CSD chiede alla CSD stessa di inviare alle chiese il documento preparato in risposta all’art. 18/SI/00 e di raccogliere le risposte che eventualmente perverranno da queste;

dà mandato alla CSD di provvedere alla stesura di un regolamento interno da elaborare con la partecipazione e la condivisione delle opere ad essa affidate e in armonia con quanto previsto dallo Statuto CSD 1999.

Il Sinodo raccomanda, altresì, di usare e incentivare lo strumento degli incontri CSD-Opere al fine di ottenere la massima partecipazione e il massimo consenso possibile di tutti i soggetti che compongono la CSD.

Art. 34 - Il Sinodo,

ricevuta dalla CSD la documentazione richiesta dagli atti 21/SI/00 e 22/SI/00,

riconoscendo la validità della strada fin qui percorsa per trasformare e qualificare i tre ospedali valdesi del Piemonte,

ribadendo la volontà di salvaguardare questo servizio gestito con criteri di qualità e secondo uno spirito evangelico,

dà mandato alla CSD, in accordo con la Tavola valdese, di attuare, secondo le linee progettuali indicate nella relazione CSD dedicata alla CIOV, tutte le azioni di carattere ordinario e straordinario per portare a compimento il progetto di rinnovamento globale degli ospedali, in vista del raggiungimento più rapido possibile di una gestione sostenibile e di riferire dettagliatamente della situazione finanziaria e progettuale di bilancio in itinere e di previsione, al Sinodo 2002.

Art. 35 - Il Sinodo,

presa visione dell’attività della CSD, ne approva l’operato; ne ringrazia i membri per l’impegno profuso, in modo particolare i fratelli Vito Gardiol e Lino Pigoni che quest’anno la lasciano.

Art. 36 - Il Sinodo, esprime gratitudine a tutte le sorelle e a tutti i fratelli che operano con dedizione - a diversi livelli d’impegno e di responsabilità - nelle strutture di assistenza e di accoglienza e dei servizi amministrativi, sia come dipendenti sia come volontari.

Art. 37 - Il Sinodo ringrazia tutte le sorelle e tutti i fratelli che si sono messi a disposizione delle varie Opere per accompagnarle in qualità di membri dei Comitati;

auspica che le chiese approfondiscano durante l’anno la tematica sul futuro della diaconia,

e che suscitino al loro interno disponibilità di persone a collaborare nei comitati con idee, slancio e costanza.

Art. 38 - Il Sinodo,

informato della necessità di interventi non più rinviabili agli stabili in cui si svolgono le attività istituzionali del Servizio Cristiano e del perdurare di un forte sbilancio tra le entrate e le uscite del bilancio complessivo dell’opera,

invita la Tavola valdese, congiuntamente alla direzione a proseguire secondo le linee di lavoro già avviate;

ringrazia la nuova direttora per il lavoro svolto quest’anno e per l’organizzazione del riuscito incontro per i 40 anni del Servizio Cristiano,

incoraggia lei e tutti i collaboratori a proseguire nel percorso di elaborazione di una nuova progettualità del centro, adeguato ai cambiamenti sociali e lavorativi intervenuti a Riesi e di riferirne nel prossimo sinodo.

Art. 39 - Il Sinodo si rallegra per il buon andamento del Centro Diaconale "La Noce" e per l’organizzazione delle molteplici attività che affiancano la scuola, in particolare per quelle che cercano di intervenire là dove il disagio infantile si forma;

approva la soluzione trovata per la nuova direzione esprimendo un caloroso fraterno augurio di buon lavoro ad Alessandra Trotta,

auspica che l’iter delineato per la successione direzionale trovi lo sviluppo e il compimento delineati;

approva la soluzione trovata per la nuova sala polivalente vicina al Centro che verrà utilizzata anche dalle chiese di via Di Blasi;

Invita la direzione della Noce a considerare con attenzione i mutamenti nelle politiche assistenziali dell’interlocutore pubblico per le possibili ripercussioni sui servizi resi e sul loro finanziamento e chiede al Centro di programmare con opportuna prudenza nuovi investimenti al fine di evitare difficoltà di bilancio ed un conseguente aumento al ricorso di doni o progetti OPM.

Art. 40 - Il Sinodo

sentito il dibattito su Ecumene,

preso atto dell’impegno profuso dal Comitato Generale dal CP/OPCEMI, dai responsabili del Centro e dall’assemblea degli "Amici di Ecumene" per il rilancio del Centro come luogo di incontro evangelico, di formazione per giovani, di riflessione politico-sociale e di studio sul metodismo;

si compiace per i risultati che questo lavoro sta producendo;

invita il CP/OPCEMI e il Comitato Generale a valutare con attenzione il progetto di ristrutturazione del Centro affinché il suo costo non gravi sul bilancio dell’OPCEMI.

6. FACOLTà VALDESE DI TEOLOGIA

Art. 41 - La CdE legge la propria relazione per la parte relativa alla Facoltà valdese di teologia (Par. 6).

Art. 42 - Il Sinodo invita il Consiglio della Facoltà valdese di teologia a procedere nella definizione del progetto del suo "Dipartimento" di Ecumenica in collaborazione con la Chiesa Luterana in Italia (CELI), secondo le linee fin qui indicate.

Art. 43 - Il Sinodo invita il Consiglio della Facoltà valdese di teologia a procedere nello studio delle modalità, dei tempi, dei costi dell’istituzione di corsi post-lauream (master, diploma superiore, dottorato di ricerca), in modo da arrivare, alla prossima sessione sinodale, con un progetto definito, la cui realizzazione possa essere messa in atto a partire dall’anno accademico 2003-2004.

Art. 44 - Il Sinodo invita il Consiglio della Facoltà valdese di teologia a predisporre l’istituzione di un "Dipartimento" di Etica, la cui responsabilità ricada sotto le cattedre di sistematica e teologia pratica. Un tale progetto dovrà essere presentato in vista dell’approvazione in una delle prossime sessioni sinodali.

Art. 45 - Il Sinodo, su proposta del Corpo pastorale, mediante votazione a scrutinio segreto, procede all’elezione a professore straordinario per la cattedra di Storia della Chiesa della Facoltà valdese di teologia a partire dall’anno accademico 2002-2003: risulta eletto il prof. Martin Hirzel.

Art. 46 - Il Sinodo invita il Consiglio della Facoltà valdese di teologia a procedere nello studio della definizione delle figure (assistenti, professori/e incaricati/e, collaboratori/e di cattedra) che si vogliono adottare per il sostegno di ogni singolo insegnamento offerto dalla Facoltà stessa, tenendo conto della necessità che qualsiasi progetto di ampliamento del corpo docente della Facoltà deve essere avviato solo quando il problema della copertura finanziaria necessaria sarà risolto.

Art. 47 - Il Sinodo,

preso atto della firma del decreto di riconoscimento dei titoli di studio rilasciati dalla Facoltà, da parte del Ministero della Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica,

se ne rallegra,

appoggia l’intervento del Consiglio della Facoltà valdese di teologia presso le autorità competenti per giungere alla riformulazione dell’art. 3 del suddetto decreto, al fine di ristabilire il testo originale dell’accordo.

Art. 48 - Il Sinodo,

preso atto dell’aumento delle contribuzioni operato dalle chiese metodiste e valdesi nei confronti della Facoltà valdese di teologia, se ne rallegra, ma, allo stesso tempo,

invita le chiese ad impegnarsi ulteriormente per il sostegno economico della Facoltà, al fine di raggiungere, nel corso del prossimo anno ecclesiastico, la copertura della richiesta del 3% del proprio contributo alla Cassa culto/Fondo ministero, sia incrementando la colletta della Domenica della Facoltà, sia con altre forme di sostegno finanziario.

Art. 49 - Il Sinodo ringrazia la past. Giovanna Pons per il contributo dato al lavoro della Facoltà in tutti questi anni.

Art. 50 - Il Sinodo approva l’operato del Consiglio della Facoltà valdese di teologia.

7. CULTURA E FORMAZIONE

Art. 51 - Il Sinodo, esaminata la relazione della Tavola valdese nel punto in cui si sottolinea l’opportunità di una più appropriata definizione del ministero diaconale (pag. 28-30 della relazione a stampa) ne condivide i contenuti;

invita la Tavola valdese a promuovere, d’intesa con la Commissione per la formazione diaconale, una organica proposta di regolamentazione del ruolo diaconale che precisi e più organicamente definisca:

- la figura della/o diacona/o in relazione alla specifica vocazione ed al riconoscimento dei relativi doni;

- il percorso formativo delle/i diacone/i in vista della loro chiamata al servizio nelle chiese e nelle opere diaconali;

- le condizioni della loro iscrizione nei ruoli organici:

- le necessarie modifiche di carattere regolamentare (RO3);

chiede alla Tavola valdese di presentare tale proposta al Sinodo.

Art. 52 - Il Sinodo, preso atto della relazione della Tavola valdese e delle sue considerazioni sulle forme di accompagnamento e supervisione di pastori e pastore (pag. 25 relazione a stampa), invita la segreteria del Corpo pastorale, in accordo con la Tavola valdese,

- a strutturare un progetto globale di formazione per l’intero Corpo pastorale, pensando anche alla formazione dei formatori e delle formatrici,

- e a riferirne al prossimo incontro del Corpo pastorale e al Sinodo del 2002.

Art. 53 – Il Sinodo incoraggia la Tavola valdese a proseguire nell’intrapreso cammino di informatizzazione degli uffici e delle comunicazioni tra le due sedi (Roma e Torre Pellice) e a favorire l’informatizzazione delle comunicazioni con le chiese, verificando la possibilità di comunicare con le varie chiese locali via e-mail;

ringrazia la Commissione "Internet", nominata dalla Tavola valdese, per il lavoro di ricerca svolto e invita la Tavola a rinominarla affinché possa

- sia "in chiaro", attraverso il quale il navigatore web possa arrivare ai vari siti, tornare indietro e arrestarsi secondo gli interessi o la collocazione geografica, con criteri che sempre più favoriscano la bi-direzionalità del mezzo Internet (favorire forum, chat-rooms tematiche, dialoghi con siti laici),

- sia, "in intranet" un’utilizzazione più selezionata, tramite opportuna password (per pastore/i e predicatrici/tori locali; per diaconi/e, per monitrici/tori delle Scuole Domenicali; per le/i cassiere/i delle chiese; per le opere; per le librerie; per la radio, ecc), che consenta di offrire dei "circuiti" per utenti per una comunicazione intra-chiese.

Art. 54 - Il Sinodo,

apprezzando gli sforzi di razionalizzazione delle attività editoriali della Claudiana, ringrazia il personale, il Comitato di gestione e il Comitato editoriale, per il lavoro svolto e li incoraggia a proseguire su questa linea;

chiede alla Tavola valdese di ricercare – insieme al Comitato di gestione – una soluzione per l’assetto giuridico della Libreria Editrice Claudiana più consono alle normative vigenti per l’editoria, mantenendo invariata la sua vocazione evangelica;

invita la Claudiana a verificare la possibilità di offrire al lettore italiano, oltre che all’evangelismo italiano, una riflessione teologica, elaborata anche in altre regioni del mondo, legata ai temi della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato nel contesto della globalizzazione,

incoraggia l’editrice a proseguire nella collaborazione con altre editrici, per pubblicazioni ad hoc,

rende attente le chiese al fatto che da loro dipende una buona parte del successo dei libri della Claudiana e sollecita i pastori, i Consigli di chiesa e i Concistori a promuovere una più incisiva informazione sulle pubblicazioni in occasione delle iniziative comunitarie.

8. AMMINISTRAZIONE

Art. 55 - La CdE dà lettura della propria relazione per la parte relativa all’"Operato della Tavola nella amministrazione" (par. 3.6.)

Art. 56 - Il Sinodo

approva l’attenta gestione operata dalla Tavola valdese del patrimonio immobiliare, attraverso una politica di razionalizzazione e di riqualificazione remunerativa degli immobili a reddito;

invita le chiese a considerare la politica di gestione del patrimonio immobiliare a loro affidato all’interno della politica generale adottata dalla Tavola valdese, considerando non solo il proprio interesse, ma avendo presente l’interesse generale della chiesa;

ringrazia l’Ufficio tecnico della Tavola valdese per la competenza e l’attenzione con cui opera.

Art. 57 - Il Sinodo,

preso atto della difficoltà con cui le chiese hanno risposto con le loro contribuzioni alle richieste del Sinodo,

invita le chiese a studiare con attenzione le possibilità che ancora esistono per aumentare la loro capacità contributiva;

incoraggia i Distretti a proseguire il loro impegno in una politica di coinvolgimento delle chiese in vista del raggiungimento dell’obiettivo della copertura della voce di bilancio che riguarda il personale a ruolo (in servizio ed in emeritazione);

invita la Tavola valdese e il CP/OPCEMI a tenere nella massima considerazione le valutazioni e le capacità di previsione dei Distretti nel momento in cui vanno a definire le richieste contributive in vista della preparazione del preventivo del bilancio.

Art. 58 - Il Sinodo,

appreso che – in attuazione di 26/SI/00 – è stato sottoscritto il contratto collettivo nazionale di lavoro per il personale dipendente dagli Enti, Opere, Istituti costituiti nell’ambito dell’ordinamento valdese e inquadrati nei settori socio-sanitario, assistenziale, educativo, didattico, culturale e inserimento del lavoro,

se ne rallegra, e ringrazia la delegazione della Tavola e della CSD, guidata da Valdo Fornerone, che ha condotto le trattative.

Incarica la Tavola valdese e la CSD di provvedere alla pubblicazione del testo a stampa.

Art. 59 - Il Sinodo approva l’operato della Tavola valdese, ringrazia i suoi componenti per la dedizione e le capacità dimostrate nel saper affrontare collegialmente i molteplici e talvolta gravi impegni derivanti dalla gestione dei tanti aspetti, spirituali, ma anche pratici e finanziari, nella vita delle nostre chiese.

9. AREA RIOPLATENSE

Art. 60 - Il Presidente dà lettura dei messaggi del moderador della Mesa valdense Hugo Armand Pilon e del past. Miguel Cabrera.

Art. 61 - Il Sinodo – sessione europea – chiede alle chiese di perseverare nella preghiera e nella solidarietà con l’area rioplatense, e a questo scopo invia una sintesi del dibattito sinodale alle chiese.

Chiede alle chiese europee di includere questo promemoria come spunto di riflessione nella programmazione delle loro attività.

Chiede all’area rioplatense di voler riflettere ed interagire sulle stesse tematiche nei modi che riterrà più opportuni.

Il Sinodo si è soffermato con attenzione sui vari aspetti della vita della Chiesa valdese nel Rio de la Plata, sotto il profilo spirituale, tenendo conto della situazione economica e politica che costituisce il contesto in cui la vita della fede si esprime.

Il Sinodo ha rilevato che, pur nella diversità delle situazioni, i problemi e le speranze della nostra chiesa sono comuni nelle due aree.

Sotto il profilo spirituale riscontriamo a volte un malessere che si traduce:

- in tensioni nelle chiese;

- nella necessità di ridefinire il ruolo delle pastore e dei pastori, e degli altri ministeri:

- nella continua ricerca di coerenza tra predicazione e diaconia:

- nello sforzo, sempre faticoso, di tradurre in pratica il messaggio dell’evangelo che ci guida.

Dall’altro lato riscontriamo:

- una volontà di elaborazione di nuove strategie missionarie ed evangelistiche;

- un desiderio di fedeltà alla vocazione che ci è stata rivolta;

- un progetto che si delinea a poco a poco, per affrontare una testimonianza adeguata alla complessità dei tempi in cui viviamo.

Siamo certi che l’elaborazione nostra servirà alle sorelle e ai fratelli del Rio de la Plata, tanto quanto la loro elaborazione è servita e servirà a noi.

Oggi la sfida che abbiamo davanti, di qua e di là dell’oceano, è quella della globalizzazione, in un mondo in cui le nuove regole sono imposte da un neo-liberismo sopranazionale dettato da organismi internazionali come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e della Organizzazione Mondiale del Commercio. In un mondo segnato dalla globalizzazione dei ricchi e dei potenti, dobbiamo poter rispondere con una globalizzazione della giustizia e della solidarietà, e con una proposta di fede credibile, sostenibile e adeguata ai tempi.

A livello economico, dobbiamo apprendere nuove forme di condivisione dei problemi che toccano, in modo diverso, ma sempre nel quadro di una economia globale, entrambe le nostre aree.

A livello politico, dobbiamo riaffermare la nostra sete di libertà, necessaria quanto il pane quotidiano perché la proposta di fede possa esprimersi con autorevolezza e franchezza ed essere riaffermata proprio ogni volta che può essere minacciata da una economia che crea disordine e morte.

Siamo ancora oggi grati alla capacità che il SI/RP ha avuto, in tempi non facili, di rispondere con dignità e coraggio a pressioni esterne, ricordando l’art. 5 della DV ("la chiesa.. non pretende alcuna condizione di privilegio nell’ordine temporale, né consente nel proprio ordine ad ingerenze o restrizioni da parte della società civile").

A livello spirituale, dobbiamo reciprocamente tenerci informati sui progetti di rinnovamento delle nostre espressioni di fede, perché la nostra preghiera costante non sia generica, ma una preghiera sola, che chieda al Signore la forza di seguire la sua via.

Art. 62 - Il Sinodo invita la Tavola valdese ad esercitare, in sintonia con la Mesa, tutta la sua capacità di iniziativa per far sì che la vita spirituale delle nostre chiese possa svolgersi nel più pieno appoggio reciproco, tanto in campo economico, quanto in quello degli scambi di visite e di personale, secondo le indicazioni emerse nel dibattito sinodale.

In particolare, il Sinodo chiede alla Tavola valdese di elaborare modi di solidarietà nuovi, oltre a quelli già sperimentati (la colletta della settimana della libertà; la libera solidarietà tra pastori e iscritti a ruolo, che può essere ulteriormente stimolata; l’invio di libri e pubblicazioni; l’utilizzo di parte dei fondi ricevuti tramite l’OPM, ecc.);

– ricordando che l’anno prossimo la chiesa di Montevideo commemorerà i suoi primi 50 anni di vita istituzionale e che si avvicinano i 150 anni dell’immigrazione valdese dalle Valli al Rio de la Plata –

il Sinodo chiede alla Tavola valdese di cogliere l’occasione per promuovere una riflessione sulla capacità che le chiese valdesi hanno avuto, nel tempo, di mutare il loro modo di vita conservando la fede, rendendola adeguata a tempi e contesti nuovi (dal mondo valligiano al mondo rurale rioplatense, da questo alle sfide dell’urbanizzazione fino ad oggi).

10. TEMI VARI

Art. 63 - Il Sinodo,

guardando con riconoscenza alla strada che battisti, metodisti e valdesi hanno fin qui percorso insieme,

invita le chiese ad intensificare, come auspicato con l’Atto I/00 della 3^ Sessione congiunta dell’Assemblea Generale dell’UCEBI e del Sinodo della chiese valdesi e metodiste, la collaborazione territoriale con le chiese battiste dovunque sia possibile, per andare ancora più avanti nel processo di reciproco avvicinamento.

Art. 64 - Il Sinodo,

confermando l’importanza di continuare il dialogo in vista di una più profonda e arricchente conoscenza reciproca,

invita la Tavola valdese a rinnovare, sulla base dell’Art. 40/SI/00, il mandato della Commissione Consultiva per i rapporti con le chiese pentecostali,

esorta le chiese a studiare i documenti "La fede nel Dio trinitario", "La fede in Gesù Cristo" e "La fede nello Spirito Santo", elaborati nel corso degli incontri della Commissione con alcune chiese pentecostali, facendo conoscere le loro osservazioni su quanto in essi contenuto;

raccomanda alle chiese di promuovere, ove possibile, momenti di incontro e di collaborazione con le chiese pentecostali.

Art. 65 - Il Sinodo,

tenuto conto che l’attuale quadro politico, la molteplicità e diversità delle leggi e dei provvedimenti emanati a livello regionale, i mutamenti verificatesi nei rapporti tra stato, chiesa e società richiedono, da parte delle chiese, un’attenzione sempre vigile;

invita la Tavola valdese a valutare la possibilità di nominare una Commissione consultiva che abbia come mandato l’osservazione della situazione politica religiosa ed economica italiana e mondiale in modo da dare indicazioni alla Tavola valdese in vista di una strategia adeguata ai tempi.

Art. 66 - Il Sinodo,

rileva che il mantenimento della laicità dello Stato democratico è premessa indispensabile al raggiungimento di una autentica libertà religiosa. In tale quadro ritiene che sia indispensabile la piena attuazione delle norme costituzionali, ed in particolare del comma 3 dell’art. 8 che prevede come metodo per definire i rapporti tra Stato e organizzazioni religiose la legge su base di Intese.

Auspica pertanto che vengano rapidamente approvate dal Parlamento le due intese già firmate dal Governo (Buddisti e Testimoni di Geova), e siano concluse le altre in corso.

Ritiene inoltre che sia indispensabile che, quanto previsto dalle leggi di approvazione delle intese, venga rapidamente attuato se del caso adeguando i singoli testi unici o regolamenti.

È improcrastinabile l’abrogazione della legge sui culti ammessi del 1929 e T.U. di P.S. del 1931 e pertanto auspica che il disegno di legge Prodi sulla libertà religiosa, approvato dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera, possa concludere presto il suo iter in modo positivo.

Esprime inoltre preoccupazione per i progetti enunciati da membri del governo per ciò che riguarda la scuola, che rischiano di impedire il libero dialogo e la convivenza di gruppi di diversa religione e quindi di favorire gravi discriminazioni.

Art. 67 - Il Sinodo, profondamente colpito dalle quotidiane notizie sul progredire della violenza nel conflitto israelo/palestinese,

vedendo con preoccupazione allontanarsi ogni soluzione accettabile del conflitto, ritiene che, anche in questo, il ricorso alla violenza non possa avere l’ultima parola;

esprime la sua solidale vicinanza a quanti, in entrambi i popoli, in questi difficili giorni, continuano ad adoperarsi per la pace, ad incontrarsi per protestare contro le violenze e i soprusi;

rivolge un appello ai due popoli e ai loro rappresentanti perché riconoscano il loro diritto reciproco all’esistenza, alla pace, alla sicurezza, ai diritti e alla dignità umana.

Per tutte queste considerazioni il Sinodo accoglie l’appello del Consiglio ecumenico a "sostenere l’impegno dei gruppi di base sia israeliani che palestinesi che si impegnano nei loro paesi per costruire la pace; a promuovere e/o raccogliere iniziative di altre chiese o altre realtà per costruire e rendere efficace un’ampia collaborazione internazionale in vista della costruzione di una pace vera, basata sulla giustizia e sulla sicurezza di tutti i popoli della regione".

In questo quadro accoglie con interesse la proposta presentata in questa sessione sinodale dalla rappresentante delle chiese riformate olandesi di partecipare alla formazione di una delegazione di cristiani europei che visiti Israele e i territori palestinesi per incontrare tutte le realtà che in questo momento si adoperano attivamente per far riprendere il processo di pace basato sul diritto internazionale e i diritti umani;

chiede alla Tavola valdese di prendere contatto con gli organizzatori di tale iniziativa, valutando la possibilità di partecipare alla delegazione e alle visite previste.

Art. 68 - Il Sinodo,

ritenendo importante ed urgente che le chiese proseguano ed approfondiscano la riflessione riguardo l’accoglienza e l’ospitalità del gran numero di stranieri evangelici che sempre più numerosi si trovano nel nostro paese: sia quelli che hanno un rapporto strutturato e continuativo con la nostra realtà evangelica, sia quelli con i quali non abbiamo un rapporto diretto,

nella consapevolezza che su questo tema si stanno muovendo ancora i primi passi,

con le parole dell’Atto 31/01 della Conferenza del II distretto

- ringrazia il Signore perché ci pone dinnanzi una nuova importante sfida

- afferma la necessità di un’integrazione che sia rispettosa delle diversità e invita le chiese a proseguire sulla via del dialogo, della formazione e dell’accoglienza reciproca

- ricorda che le nostre chiese sono luoghi di comunione tra persone diverse e unite dalla fede nel Cristo crocifisso e risorto e che devono diventare "case" che tutti possano riconoscere come la propria

- esprime la consapevolezza che la situazione delle/gli immigrate/i molto spesso ci porta a toccare con mano la realtà dell’ingiustizia economica del mondo, ma anche del nostro paese.

Invita il Seggio a nominare una Commissione ad referendum che, in collaborazione con il servizio Migranti della FCEI e con le CED, presenti al prossimo Sinodo:

- un quadro articolato delle varie situazioni presenti nelle nostre chiese o delle realtà con le quali le nostre chiese sono in contatto

- le diverse problematiche che emergono

- le competenze e gli strumenti teologici, linguistici e liturgici necessari per lavorare efficacemente in un contesto sempre più internazionale

chiede che il prossimo Sinodo riservi uno spazio particolare a questa problematica.

Art. 69 - Il Sinodo riconosce nella Charta Oecumenica una tappa significativa del processo conciliare scandito dalle Assemblee di Basilea e Graz;

ritiene che essa costituisca un contributo rilevante al dialogo tra le chiese e alla testimonianza dell’Evangelo della riconciliazione nella società europea;

invita le chiese a studiare e diffondere il documento;

sottolinea che il processo di ricezione comprende l’attuazione degli impegni ecumenici del documento in tale prospettiva;

chiede alla Tavola valdese di incaricare la Commissione per le relazioni ecumeniche di preparare una nota che illustri il senso e le implicazioni della ricezione del documento da parte delle nostre chiese, e di diffondere tale nota nelle chiese e negli organismi territoriali.

Art. 70 - Il Sinodo,

rallegrandosi per i 30 anni di attività e progetti comuni nell’ambito della CEvAA-Comunità di Chiese in Missione

rallegrandosi per l’avvio del nuovo progetto missionario in Mezzano e nell’area emiliana, progetto a cui collaborano CEvAA, OPCEMI, Chiesa Metodista del Ghana,

riafferma la volontà delle chiese valdesi e metodiste di continuare a promuovere i lavori e la comune vocazione a testimoniare la fede cristiana "dappertutto ed in ogni direzione" (de partout vers partout) che in questi anni ha animato ed anima la Comunità;

prende atto del disagio espresso dal Comitato italiano della CevAA perché non risultano ancora ben definiti

- l’ambito delle sue competenze

- il suo rapporto nei riguardi della Tavola valdese e del Sinodo

- il sostegno della chiesa alla CEvAA, sia per quanto riguarda le risorse umane sia quelle finanziarie, tenendo in tal caso conto del bilancio della CEvAA

invita pertanto la Tavola valdese ad elaborare una bozza di statuto, che dovrà essere presentata al Sinodo 2002, raccogliendo il parere della CR.

11. STATUTI E REGOLAMENTI

Art. 71 - Il Sinodo modifica l’art. 16A, 1° comma, del Regolamento sinodale di zona (RZ/1972) come segue: le parole "di cui due pastori o diaconi." sono sostituite dalle seguenti: "di cui almeno un pastore e non più di due iscritti a ruolo." La modifica entra in vigore dalla presente sessione sinodale.

Art. 72 - Il Sinodo sostituisce l’intero art. 18 ter del Regolamento sui ministeri (RO.3) con il seguente testo:

"Art. 18 ter - (Commissione permanente per gli studi)

La Commissione permanente per gli studi è composta da cinque a sette membri, di cui uno designato dal Consiglio della Facoltà di Teologia.

Essi vengono annualmente nominati dalla Tavola, udito il corpo pastorale.

La Commissione permanente per gli studi elegge annualmente nel suo seno il presidente; la stessa persona non può essere eletta per più di sette anni consecutivi.

La Commissione permanente per gli studi provvede alla preparazione teologica degli aspiranti predicatori locali sulla base di un piano di studi personalizzato, che tenga conto delle cognizioni già acquisite e delle capacità e dei doni di ciascuno, quali risultano dalla relazione del consiglio di circuito. A tale preparazione teologica la Commissione provvede tramite le attività di promozione degli studi teologici e di preparazione in vista dei ministeri particolari nelle chiese, predisposte dalla Facoltà di Teologia, nell’indirizzo pratico/comunicazione.

La Commissione può ritenere adeguata la preparazione teologica di chi abbia conseguito il diploma in teologia, ancorché non nell’indirizzo pratico/comunicazione, integrato da esercitazioni omiletiche.

La Commissione cura l’organizzazione di laboratori omiletico-liturgici tenendo conto della residenza degli aspiranti predicatori locali.

La Commissione coordina la rete delle persone a cui affida il compito di seguire gli aspiranti predicatori locali nel loro percorso di studio ("tutori’).

La Commissione tiene il collegamento con i circuiti, con l’Unione predicatori locali e col Dipartimento teologico battista."

Art. 73 – Il Sinodo, in esecuzione dell’art. 52/SI/00, decide che gli aspiranti predicatori locali iscritti ad un corso di preparazione ai sensi dell’art. 18 ter / RO.3, prima della sua modifica approvata con l’art. 92/SI/01, possono proseguire il piano di studi iniziato, purché lo completino entro il Sinodo 2003.

Art. 74 - Il Sinodo modifica l’art. 44, 1° comma, del Regolamento sui ministeri (RO.3) come segue:

la lettera "c" è interamente sostituita dal testo seguente:

"c) a richiesta dell’interessato, quando abbia i requisiti di età o di anzianità contributiva necessari per la percezione della pensione a carico del Fondo speciale INPS;".

Art. 75 - Il Sinodo approva la seguente modifica dell’art. 10 dello Statuto del Centro diaconale istituto valdese La Noce di Palermo: sono soppresse le parole "è designato dal Comitato generale e nominato annualmente dalla Tavola valdese; egli".

Art. 76 - II Sinodo,

udita la proposta della Tavola valdese,

premesso che l'istituto "Centro diaconale Istituto valdese" noto anche come "La Noce" con sede a Palermo si qualifica, nell'ambito dell'ordinamento valdese, come istituto autonomo (art. 17, 1° comma, e art. 23, 1° comma, del Regolamento sull'amministrazione ecclesiastica approvato con atto sinodale n.59 del 1979, sue successive integrazioni e modificazioni), così come risulta dallo Statuto dell'Istituto approvato con atto n. 48 del 1998 (successivamente modificato dal Sinodo stesso con gli atti n. 79 del 1999, 91 del 2000, e 75 del 2001, nonché come ente ecclesiastico patrimoniale (come definito nell'ambito dell'ordinamento valdese dall'art. 23 della Disciplina generale approvata con l'atto sinodale n. 42 del 1973, nonché dall'art. 16 del Regolamento sull'amministrazione ecclesiastica sopra richiamato), avente congiuntamente fini di culto, istruzione e beneficenza inseparabilmente perseguiti che si esplicano, così come espresso anche nel suddetto Statuto, attraverso

- attività formative in campo educativo a mezzo di scuole, programmi di recupero e sostegno scolastico, di avviamento e riqualificazione professionale;

- attività di assistenza e beneficenza rivolte a minori immigrati, rifugiati e/o in disagiate condizioni economiche, a mezzo di borse di studio, sgravi ed esenzioni;

- attività religiose previste per ospiti membri e simpatizzanti delle chiese evangeliche e offerte agli utenti e al personale dell'Istituto al di fuori dei programmi delle attività educative ed assistenziali;

dato atto che l'Istituto " Centro diaconale Istituto valdese" noto anche come "La Noce" di Palermo:

ritenuto che l'acquisizione della personalità giuridica nell'ordinamento dello Stato consentirà all'Istituto "Centro diaconale Istituto valdese" noto anche come "La Noce" di meglio raggiungere, con una piena soggettività, i propri scopi, nonché di meglio gestire e amministrare il patrimonio di cui è dotato, conseguendone eventualmente anche la formale intestazione, e di meglio reperire mezzi finanziari per il raggiungimento dei suoi fini;

giudica opportuno che l'Istituto "Centro diaconale Istituto valdese" noto anche come "La Noce" di Palermo consegua la personalità giuridica ai sensi dell'ordinamento dello Stato, e conseguentemente

dà mandato alla Tavola valdese di promuovere la procedura di cui all'art. 12 dell'Intesa tra il Governo della Repubblica italiana e la Tavola valdese, approvata dal Sinodo del 1984 con l'atto n. 20 e con la legge 11 agosto 1984 n. 449.

Art. 77 - Il Sinodo incarica la Tavola valdese di avviare, con le modalità opportune un attento studio sulla revisione dei due organi intermedi (Distretti e Circuiti) tenendo conto dell’atto 11/CDIII/01.

12. MESSAGGI

Art. 78 - Il Presidente dà lettura dei messaggi pervenuti tramite lettera del vescovo emerito di Pinerolo Mons. Giachetti, dell’on. Valdo Spini e del past. P.V. Panascia.

Art. 79 - Il Sinodo ascolta i messaggi dell'OKR Gottfried Müller della Chiesa Evangelica del Palatinato; del Mons. Piergiorgio Debernardi, vescovo di Pinerolo e rappresentante della CEI; dell’OKR past. Ulrich Möller della Chiesa Evangelica della Westfalia; dell'OKR Wilfried Neusel della Chiesa Evangelica della Renania; del Sig. Aldo Casonato, presidente dell'Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia; del past. Hans Michael Uhl, della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI); del Dr. Karl-Christoph Epting, presidente del Gustav-Adolf-Werk e del Dr. Valdo Bertalot, direttore della Società Biblica in Italia; della Signora Jeannette De Boer del Global Ministries of the Uniting Churches in Netherlands e del past. Nikolaos Tsianiklides, moderatore della "Prima Chiesa Evangelica greca"; della Sig.ra Sara Mac Vane rappresentante della Chiesa Anglicana di Roma; del past. Keith Clements, segretario generale della Conferenza delle Chiese europee (KEK); della Sig.ra Lydie Roskovcova della Chiesa Evangelica dei Fratelli Cechi e della sig.ra Manolita Fuentes de Capò, rappresentante del CEC per i paesi meridionali d’Europa.

13. RINGRAZIAMENTI

Art. 80 - Il Sinodo ringrazia il gruppo di pastori stranieri che hanno preparato i culti mattutini;

in particolare ringrazia Sabine Vosteen e Samuel Gwamfi per tutto ciò che hanno saputo trasmettere, soprattutto con i loro interventi musicali e per aver accompagnato con grande disponibilità il canto dell’assemblea.

Art. 81 - Il Sinodo ringrazia il pastore Daniele Bouchard e Silvia Rostagno per l’impegno profuso in questi anni di servizio nella direzione del Centro ecumenico di Agape ed augura ogni benedizione alla pastore Daniela Di Carlo e a Simone Lanza per una proficua e serena nuova direzione.

Art. 82 - Il Sinodo esprime la sua profonda gratitudine a: Sergio Aquilante, Franco Becchino, Gino Conte, Eugenio Rivoir, Ruben Vinti per il servizio reso nel ministero; augura loro una serena e attiva emeritazione.

Art. 83 - Il Sinodo ringrazia Marcella Giampiccoli per la saggezza e passione con le quali ha svolto il suo mandato nella Tavola valdese.

14. COMMISSIONI AD REFERENDUM

Art. 84 - Il Sinodo, vista la relazione della Commissione sinodale ad Referendum sulla "classificazione delle chiese locali" di cui agli atti 43/SI/00 e 44/SI/00, nella impossibilità di un esame adeguato della proposta di riforma che quivi viene formulata,

invia la relazione alle chiese per lo studio della proposta in vista delle definitive decisioni della sessione sinodale ordinaria del 2002,

chiede in particolare alle chiese metodiste di esaminare la possibilità di aderire alla proposta della Commissione ai fini della successiva modifica del regolamento sulle chiese locali metodiste a norma dell’art. 38 RO.4M,

dà mandato al Seggio di rinominare la Commissione ad Referendum con il compito di raccogliere i pareri delle chiese, l’eventuale proposta di riforma da parte delle chiese metodiste del RO.4M e di riferirne alla prossima sessione ordinaria del Sinodo.

Art. 85 - Il Seggio nomina la Commissione ad referendum di cui all’art. 84/SI/01 sulla "classificazione delle chiese locali" nelle seguenti persone: Franco Becchino, relatore; Massimo Aquilante, Fulvio Ferrario, Gabriella Marangoni e Giovanna Sciclone.

Art. 86 - Il Sinodo chiede al Seggio di rinominare la Commissione ad referendum che prosegue nello studio del "riordino dei lavori del Sinodo", tenendo conto del dibattito sinodale.

Art. 87 - Il Seggio nomina la Commissione ad referendum sul "riordino dei lavori del Sinodo", di cui all’art. 86/SI/01, nelle persone di: Paolo Gay (di Marco), relatore; Ulrich Eckert, Yann Redalié, Sergio Ribet, Claudio Tron, Laura Vezzosi.

Art. 88 - Il Seggio nomina la Commissione ad referendum "essere chiesa insieme" di cui all’art. 68/SI/01 nelle persone di Doriana Balducci, Davide Giannone, Franco Tagliero, Vivian Wiwoloku e Anne Zell, relatrice.

15. ELEZIONI

Art. 89 - Il Sinodo delibera che le elezioni in questa sessione si svolgano in due tornate, analogamente a quanto avvenuto nella sessione passata, con orari definiti dal Seggio.

Art. 90 - Il Sinodo procede, con votazione a scrutinio segreto, alle elezioni dei membri della Tavola valdese. Risultano eletti: Giovanni Pietro Genre, moderatore; Maria Bonafede vice moderatore; Franca Barlera, Giovanni Carrari, Franco Siciliano, Bruno Gabrielli, Pietro Trotta, membri.

Art. 91 - Il Sinodo procede con votazione a scrutinio segreto, alle elezioni dei membri del Comitato Permanente dell’OPCEMI. Risultano eletti: Valdo Benecchi, presidente; Giunio Censi, Alberto Cristoferi, Daniela Manfrini, membri.

Art. 92 - Il Sinodo procede, con votazione a scrutinio segreto, alle elezioni dei membri della Commissione sinodale per la diaconia. Risultano eletti: Marco Jourdan, presidente; Giovanni Anziani, Eugenio Bernardini, Franca Coïsson, Piervaldo Durand, Elio Forneron, Maja König, membri.

Art. 93 - Il Sinodo designa, con votazione a scrutinio segreto, il Presidente della prossima sessione sinodale nella persona di Franco Becchino.

Art. 94 - Il Sinodo procede, con votazione a scrutinio segreto, alle elezioni dei membri del Consiglio della Facoltà valdese di teologia. Risultano eletti: Ermanno Genre, decano; Daniele Garrone, vice decano; Rosanna Ciappa, Marco Di Pasquale, Paolo Landi, Debora Spini, Erika Tomassone, membri.

Art. 95 - Il Sinodo procede, con votazione a scrutinio segreto, alle elezioni dei membri della Commissione d’Esame sull’operato della Tavola valdese, del CP/OPCEMI e della FVT. Risultano eletti: Giuseppe Platone, relatore; Letizia Tomassone, Mirella Scorsonelli, Gino Lusso. Supplenti: Mattia Costa, Gisella Costabel, Erica Sfredda, Gianluca Fiusco.

Art. 96 - Il Sinodo procede, con votazione a scrutinio segreto, alle elezioni della Commissione d’Esame sull’operato della Commissione sinodale per la diaconia. Risultano eletti: Giorgio Gardiol, relatore; Italo Pons, Davide Rosso, Gianluca Nigro. Supplenti: Maria Grazia Sbaffi, Arnaldo Visco Gilardi.

16. CHIUSURA

Art. 97 - Il Seggio nomina come predicatore per il culto di apertura del Sinodo 2002 la past. Erika Tomassone. Supplente: il past. Christian Gysin.

Art. 98 - Il Seggio nomina come responsabile per i culti e le liturgie del Sinodo 2002 il past. Luca Baratto.

Art. 99 - La prossima sessione ordinaria sinodale europea si aprirà, a Dio piacendo, domenica 25 agosto 2002 in Torre Pellice.

Art. 100 - Ogni giorno il Sinodo ascolta la lettura degli atti relativi alla giornata precedente e li approva; parte di quelli relativi alla giornata di giovedì 30 e quelli di venerdì 31 agosto 2001 vengono letti ed approvati alle ore 16,00 dello stesso giorno.

Art. 101 - La sessione ordinaria del Sinodo si chiude con il culto liturgico presso il tempio valdese di Torre Pellice alle ore 16,30 del 31 agosto 2001.

Sinodo delle Chiese valdesi e metodiste

Allegati

Allegato n. 1 (art. 20)

LE CHIESE E LA GLOBALIZZAZIONE

Noi, membri del Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi, riunito in Torre Pellice nei giorni 26-31 agosto 2001,

esprimiamo la nostra profonda avversione nei confronti dell’ingiustizia economica, della violenza politica che limita o esclude la partecipazione e della distruzione del pianeta di cui siamo partecipi e corresponsabili come cittadini di uno dei paesi più ricchi della terra che dettano regole di vita, e di morte, ai paesi più poveri.

Con dolore ci riconosciamo tra quanti consumano in modo illimitato le limitate risorse energetiche del mondo;

con sdegno ci confrontiamo con le potenti centrali del farmaco che antepongono il criterio della massimizzazione del profitto alla dignità dell’essere umano e al suo diritto alla salute;

con decisione rifiutiamo di considerare le migrazioni come un male da cui difendersi anziché come un’opportunità di solidarietà e di estensione dei diritti civili;

con orrore individuiamo nella produzione e nel commercio delle armi – che servono a innescare conflitti di ogni genere e in special modo conflitti etnici – l’emblema di una economia sganciata da ogni principio morale.

Riconosciamo che non si tratta di novità che compaiono per la prima volta sulla faccia del nostro pianeta, ma riscontriamo la gravità senza precedenti della situazione attuale

- nel fatto che l’abuso dell’ambiente rischia di rendere irreversibile il suo degrado con danni che si annunciano irreparabili;

- nel fatto che l’esercizio violento del potere economico e politico accresce a dismisura il deficit democratico nei nostri paesi occidentali come nei paesi del Terzo Mondo;

- nel fatto che a livello globale non esistono i freni e i controlli politici che finora hanno circoscritto il potere economico a livello nazionale; ciò consente le peggiori devastazioni ad una economia sfrenata e incontrollata.

Situiamo la nostra avversione per l’ingiustizia economica e la distruzione del pianeta nel contesto dell’impegno che da anni assumono il Consiglio Ecumenico delle Chiese e l’Alleanza Riformata Mondiale dando voce alle vittime dell’ingiustizia economica e chiamando le chiese ad un percorso di coscientizzazione e di resistenza nel contesto di una confessione della fede nel Signore Gesù Cristo nel tempo presente.

Affermiamo altresì che oggi la nostra consapevolezza si situa anche nel contesto della multiforme protesta della società civile che si è espressa ultimamente nelle manifestazioni del Genoa Social Forum che ha visto l’adesione e la partecipazione di settori delle nostre chiese (Federazione delle Chiese Evangeliche in Liguria e Piemonte meridionale, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Federazione Giovanile Evangelica in Italia, due Conferenze distrettuali delle chiese valdesi e metodiste) nel cui ambito abbiamo anche incontrato numerosi fratelli e sorelle cattolici.

In questo quadro riaffermiamo la necessità di

- approfondire l’analisi e la denuncia degli effetti dell’ingiustizia economica, della violenza politica e della distruzione del pianeta sul piano sia globale che locale;

- operare più stretti collegamenti con quei settori del movimento alternativo con cui sentiamo la maggiore sintonia anche nel quadro dei Social Forum che si vanno creando in più luoghi, ricercando insieme elementi di una alternativa all’attuale assetto dell’economia mondiale, intesa soprattutto come esigenza di istituire regole e controlli sopranazionali, efficaci e democraticamente partecipati, per giungere ad una governabilità dell’economia;

- elaborare forme di manifestazione che si adattino alla opzione nonviolenta che appare oggi imprescindibile non solo per scelte di principio ma anche per impedire che la violenza interponga uno schermo impenetrabile che rende impossibile la percezione, da parte dell’opinione pubblica a cui ci si rivolge, del messaggio e dei contenuti della denuncia.

Sulla base di queste considerazioni e convinzioni, invitiamo le chiese ad affrontare questi temi senza dare per scontato alcun termine della questione, né l’opzione nonviolenta, né il coinvolgimento delle chiese nei problemi dell’economia.

Auspichiamo che le chiese si diano un serio programma di studio e di impegno per esempio lungo tre percorsi.

Conoscere. Un percorso di conoscenza implica l’acquisizione – individuale e comunitaria – di strumenti di informazione differenziati e di contro-informazione rispetto ai mezzi di informazione che più direttamente dipendono dal potere economico. Ugualmente è necessaria un’azione di educazione che fornisca ai singoli e alla comunità quegli elementi di conoscenza dei meccanismi economici che consentano la comprensione delle questioni in gioco. Nell’informazione e nell’educazione saranno essenziali gli apporti di esperti così come i contatti con gruppi locali già impegnati nella critica dell’attuale sistema economico globale.

Sarà importante anche l’analisi psicologica del diffuso senso di angoscia e di mancanza di futuro che caratterizza la nostra società, da cui non siamo immuni, e che tende a sfociare talvolta nella violenza, più spesso nell’indifferenza rispetto a problemi che travalicano la sfera individuale.

Confrontare. Per dei credenti la conoscenza di fatti e di problemi si traduce in un confronto con la Parola di Dio, alla ricerca della vocazione che il Signore rivolge alla sua chiesa nella specificità del tempo presente. La predicazione e percorsi di studio biblico - in cui esaminare concetti come la giustizia, la pace, la mansuetudine, l’agape e l’idolatria - potranno costituire il punto di partenza del confronto.

Uno stadio più avanzato della ricerca, che vede impegnate molte altre chiese, potrà produrre elementi di una confessione di fede nel contesto della comunità ecumenica mondiale in cui esprimere la convinzione che oggi l’economia è una questione con la quale la fede nel Signore Gesù Cristo deve fare i conti.

Nella concretezza della vita comunitaria il confronto con il messaggio evangelico su questi temi investirà necessariamente i percorsi formativi in cui la comunità è impegnata, con bambini e giovani.

Agire. La confessione della fede ha anche un risvolto pratico-attivo che deve consentire – sempre nella consapevolezza della fallibilità e della inadeguatezza umane – l’impegno dei singoli e della comunità in iniziative proprie o altrui di denuncia, di resistenza, di manifestazione, in gesti simbolici e scelte di comportamento. È importante che i risvolti pratici dell’agire vengano valutati come parte dell’ubbidienza al Signore su un cammino comune verso un’economia più equa. È necessario d’altra parte badare che l’agire personale e comunitario non sia svalutato come inutile o superfluo, né che venga usato per costruire una compiaciuta auto-giustizia.

Nella tensione propria dell’agire nell’ubbidienza, le chiese potrebbero discutere comunitariamente, tra l’altro,

- la possibilità di trasferire i propri fondi – a livello individuale, familiare, amministrativo locale e centrale – sulla Banca Etica come scelta di esclusione degli investimenti nella produzione e commercio delle armi;

- la partecipazione ai circuiti del commercio equo e solidale come sostegno di alternative economiche;

- l’adesione a campagne per l’orientamento critico dei consumi e di boicottaggio di prodotti connessi in modo particolarmente evidente per esempio con lo sfruttamento minorile o con la distruzione di economie locali;

- la necessità di riesaminare di conseguenza i nostri stili di vita per riorientarli in base a proposte di sobrietà, di solidarietà, di forme di donazioni periodiche e continuative anche al di là dell’ambito ecclesiastico.

In questi ed in altri possibili percorsi, invitiamo le chiese a valersi anche del contributo che potrà dare la Commissione "Globalizzazione e Ambiente" di recente costituita nell’ambito della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.