Pianeta Carcere - L’eremita racconta
Cartelli 498-499

di Mario Dumini

L’utilità mondana e corruttrice del prete (la Chiesa), è al suo massimo nell’ambiente carcerario. La sua presenza privilegiata e stipendiata a fianco dei prezzolati del carcere, consente al cristiano che si vende l’anima al potere, di sentirsi un bravo lavoratore come tutti gli altri che, al contrario di questo corrotto, non fanno un guadagno sulla perdita della dignità imposta a persone indifese. Ringraziamo il prete!
L’eremita n. 498

La protezione interessata (quindi mafiosa), dal malcostume operativo del secondino cristiano da parte di un potente come il prete (la Chiesa), impedisce al carcere di civilizzarsi e rispettare la persona detenuta. Il silenzio “protettivo” del prete sul secondino, oltre a corrompere lo spirito del lavoratore, lo rende un servo del potere. Ai preti sembra piacere questa situazione. I parassiti della religione fioriscono rigogliosi negli ambienti marci.
L’eremita n. 499



Giovedì, 28 febbraio 2008