Uranio impoverito
Le munizioni radioattive usate in Medio Oriente potrebbero causare piu’ vittime che Hiroshima e Nagasaki

di Sherwood Ross

Gli Usa, il Regno Unito e Israele, colpendo con munizioni radioattive, potrebbero aver innescato in Medio Oriente un olocausto nucleare che, col tempo, si potrebbe rivelare piu’ letale dei bombardamenti atomici statunitensi contro il Giappone.

Sono state esplose cosi’ tante munizioni contenenti uranio impoverito, ha dichiarato Leuren Moret, massima esperta in radiazioni nucleari, che “il futuro genetico della popolazione irachena e’ per la maggior parte distrutto.’’ “Le munizioni all’uranio impoverito hanno rilasciato una quantita’ di radiazioni piu’ di 10 volte maggiore di quella rilasciata durante i test atmosferici (di bombe nucleari)” ha scritto L. Moret, includendo le munizioni radioattive sparate dalle truppe israeliane in Palestina.

Leuren Moret e’ una scienziata indipendente statunitense che in passato ha lavorato per 5 anni al Lawrence Berkeley National Laboratory e al Lawrence Livermore National Laboratory, entrambe situati in California. Arthur Bernklau, della societa’ americana Veterans For Constitutional Law, ha aggiunto che “L’effetto a lungo termine dell’uranio impoverito costituisce una condanna a morte virtuale. L’Iraq e’ una terra sterile e tossica. Chiunque si trovi li ha una buona probabilita’ di ammalarsi di cancro e leucemia. In Iraq il tasso di natalita’ delle mutazioni e’ totalmente fuori controllo.”

L. Moret, che e’ Comissario per l’Ambiente in Berkeley, California, ed ex presidente dell’Association for Women Geoscientists ha detto che “Per ogni difetto genetico che possiamo individuare adesso, ne verranno espressi altri migliaia nelle generazioni future.”

La Moret ha aggiunto, “Il territorio (dell’Iraq) adesso e’ totalmente radioattivo.” La dottoressa Helen Caldicott, l’autorevole attivista contro il nucleare, ha scritto: “La maggior parte dell’uranio impoverito e’ presente in citta’ come Baghdad dove meta’ dei 5 milioni di abitanti e’ costituita da bambini che hanno giocato su carri armati bruciati e sulla terra polverosa.”

“I bambini sono da 10 a 20 volte piu’ soggetti agli effetti cancerogeni delle radiazioni degli adulti” ha scritto la Caldicott. “I miei colleghi pediatri che si trovano a Basra, dove questo tipo di armamenti e’ stato utilizzato nel 1991, riportano che l’incidenza del cancro nei bambini e’ aumentata di sette volte e che c’e’ stato un aumento di sette volte dei casi di clamorose anomalie congenite”, ha scritto nel suo libro, "Nuclear Power is not the Answer" (The New Press). Helen Caldicott prosegue dicendo che le due Guerre del Golfo “sono state guerre nucleari in quanto hanno disperso nel territorio materiale nucleare e la gente ---in particolare i bambini--- e’ condannata a morire di cancro e di malattie congenite sostanzialmente in eterno.”

A causa della emivita estremamente lunga dell’uranio 238, uno degli elementi radioattivi contenuti nelle munizioni che sono state sparate, “il cibo, l’aria e l’acqua presenti nella culla della civilta’ sono stati contaminati per sempre,” ha spiegato la Caldicott.

L’uranio e’ un metallo pesante che entra nel corpo, in particolare nei polmoni attraverso l’inalazione e nel tratto digerente attraverso la digestione. E’ filtrato dai reni dove, se la dose e’ sufficientemente alta, puo’ indurre insufficienza renale o cancro del rene. Inoltre si deposita nelle ossa dove causa cancro alle ossa e leucemia ed e’ espulso con lo sperma, provocando cosi’ malformazioni congenite.

La contaminazione nucleare si sta diffondendo nel mondo, aggiunge H. Caldicott, raggiungendo le concentrazioni piu’ forti nelle regioni che si trovano nel raggio di 1000 miglia da Baghdad e dall’Afghanistan. Queste regioni comprendono, in particolare, il Nord dell’India, il sud della Russia, la Turchia, l’Egitto, l’Arabia Saudita, il Tibet, il Pakistan, il Kuwait, gli Emirati del Golfo e la Giordania.

Trovandosi in un territiorio esposto ai venti contaminati dalla devastazione radioattiva in Iraq, anche Israele sta subendo un aumento dei casi di cancro al seno, leucemia e diabete infantile," ha dichiarato Leuren Moret. Doug Rokke, ex primo ufficiale della squadra di ripulimento dall’uranio impoverito dell’esercito statunitense e ora attivista contro l’uso dell’uranio impoverito, ha affermato che durante l’invasione del Libano dell’anno scorso i carri armati israeliani hanno sparato proiettili radioattivi. Le forze armate degli Stati Uniti e la NATO hanno anche usato armamenti all’uranio impoverito in Kosovo. Rokke ha affermato di essersi gravemente ammalato per conseguenza degli effetti dell’uranio impoverito e che membri della sua squadra di ripulimento sono morti per questo.

Come risultato dei bombardamenti all’uranio impoverito, scrive la Caldicott, “Sono stati riportati gravi difetti congeniti in bambini nati da civili contaminati in Iraq, Yugoslavia e Afghanistan e l’incidenza e la gravita’ delle anomalie stanno aumentando con il tempo”

Sintomi simili sono stati riportati tra bambini nati da militari in servizio che hanno combattuto nelle Guerre del Golfo. Una indagine condotta dalla Veterans Administration su 251 veterani ritornati dalla Guerra del Golfo provenienti dal Mississipi, ha rivelato che il 67% dei loro figli erano affetti da gravi malattie e deformita’.

Alcuni erano nati senza cervello o organi vitali o senza braccia e mani o con le mani attaccate alle spalle. Mentre gli ufficiali degli Stati Uniti negano che le munizioni all’uranio impoverito siano dannose, di fatto i veterani della Guerra del Golfo sono stati i primi americani a combattere in campi di battaglia radioattivi e apparentemente i loro figli sono i primi, di cui si abbia conoscenza a manifestare queste orribili malformazioni. I soldati che sono sopravvissuti dopo essere stati colpiti da munizioni radioattive, cosi’ come quelli che le hanno fatte esplodere, si sono ammalati, spesso mostrando segni di malattie da radiazioni. Dei 700,000 veterani statunitensi della prima Guerra del Golfo, piu’ di 240,000 sono in disabilita’ medica permanente e 11,000 sono morti, come indicano i resoconti pubblicati.

Questo e’ uno sconcertante bilancio per un conflitto cosi’ breve nel quale sono stati uccisi meno di 400 soldati statunitensi nel campo di battaglia.

Certamente, “le munizioni all’uranio impoverito erano e rimangono un altro fattore causale dietro la Sindrome del Golfo (GWS)," scrive Francis Boyle, esperto americano in diritto internazionale, nel suo libro “Biowarfare and Terrorism," edito da Clarity Press Inc.

“Il pentagono continua a negare l’esistenza di un fenomeno medico categorizzato come Sindrome del Golfo--- anche oltre il punto in dove chiunque sappia che questo negare e’ pura propaganda e disinformazione,” scrive Boyle. Boyle sostiene, "Il Pentagono non si fara’ mai carico delle conseguenze e delle responsabilita’ legali, economiche, politiche, criminali che deveriverebbero ammettendo l’esistenza della Sindrome del Golfo. Cosi’ i veterani statunitensi e inglesi della prima Guerra del Golfo e i loro figli nati dopo quegli eventi continueranno a soffrire e a morire. Lo stesso si accadra’ per i veterani statunitensi e inglesi della seconda Guerra del Golfo di Bush Jr, come per i loro figli nati dopo il conflitto bellico.”

Boyle ha detto che l’uso di uranio impoverito e’ stato dichiarato fuorilegge sotto la Convenzione di Ginevra del 1925 che proibisce l’uso di gas velenosi. Chalmers Johnson, presidente del Japan Policy Research Institute, scrive nel suo “ Le lacrime dell’impero” (edizione originale "The Sorrows of Empire" Henry Holt and Co.) che, dato l’anormale numero di casi di cancro infantile e malformazioni in Iraq come in Kosovo, le evidenze indicano “un significativo ruolo giocato dall’uranio impoverito.” Perseverando nell’utilizzo dell’uranio impoverito, aggiunge Johnson, “le forze armate stanno deliberatamente burlando una risoluzione delle Nazioni Unite del 1996 che classifica le munizioni all’uranio impoverito come armi illegali di distruzione di massa.”

La pioggia radioattiva proveniente dall’uranio impoverito si e’ apparentemente sparsa in lungo e in largo. Dopo l’iniziale bombardamento statunitense in Iraq, nel 2003, le particelle di uranio impoverito hanno viaggiato, in una settimana circa, per 2,400 miglia fino ad arrivare in Gran Bretagna dove le radiazioni atmosferiche sono quadruplicate.

Ma e’ il Medio Oriente, in particolare l’Iraq, la ragione in cui si e’ depositata la maggior parte delle scorie radioattive. Nei primi anni Novanta, la United Kingdom Atomic Energy Authority aveva segnalato che 50 tonnellate di polvere dalle esplosioni avrebbero potuto costare, entro il 2000, mezzo milione di vittime a causa del cancro. E’ stato stimato che nel Medio Oriente sono state esplose non 50 tonnellate, ma 2000 tonnellate di materiale radioattivo, suggerendo la possibilita’ di un bilancio di vittime anche piu’ alto.

Il dottor Keith Baverstock, consulente nell’ambito delle radiazioni per l’Organizzazione Mondiale della Sanita’, ha informato i media che il clima arido dell’Iraq aumenterebbe negli anni a venire l’esposizione a queste minuscule particelle ogni qualvolta esse siano sollevate e inalate dalla popolazione civile.

Il bilancio di civili morti per bombardamenti atomici statuntensi su Hiroshima e Nagasaki, dell’Agosto del 1945 e’ stato valutato a 140,000 e 80,000, rispettivamente. Si pensa, tuttavia, che col tempo le malattie dovute alle radiazioni abbiano ucciso altri 100,000 civili giapponesi.

Sherwood Ross - Traduzione di Ilaria Milanesio per Cani Sciolti
Global Research, November 22, 2007 opednews.com

Articolo originale: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=7410

Ripreso da: http://www.canisciolti.info/articoli_dettaglio.php?id=11420

Sherwood Ross is a Miami, Florida-based free-lance writer who covers military and political topics. Reach him at sherwoodr1@yahoo.com. Ross has worked as a reporter for the Chicago Daily News and several wire services and is a contributor to national magazines. Research. Global Research Articles by Sherwood Ross
16 dicembre 2007



Martedì, 18 dicembre 2007