From "Centro di ricerca per la pace" [nbawac@tin.it] Add to Contacts To nonviolenza@peacelink.it Subject Coi piedi per terra. 80 Date 19/03/2008 10:12 Headers View all headers =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 80 del 19 marzo 2008 In questo numero: 1. Ne' a Viterbo ne' altrove 2. Giovanna Rossiello: No all'aeroporto di Viterbo 3. Centro studi "Demetra": Uno studio sulla relazione del Ministero dei Trasporti del novembre 2007 avente ad oggetto "Ampliamento del sistema aeroportuale laziale" (parte seconda e conclusiva) 4. Umberto Cinalli: Una realta' deplorevole 5. Il 9 marzo a Bracciano diffuso un documento per la riduzione del trasporto aereo 6. Si e' svolta il 15 marzo a Viterbo una iniziativa di informazione dei cittadini 7. Luca Galassi: Heathrow 8. Marinella Correggia: Quei fine settimana insostenibili 9. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo 1. EDITORIALE. NE' A VITERBO NE' ALTROVE Occorre fermare l'insensata proliferazione di nuovi nocivi e distruttivi aeroporti. Occorre fermare l'insensato incremento del trasporto aereo che sta contribuendo in rilevante misura non solo a danneggiare la salute delle persone, i beni comuni e gli ecosistemi dei luoghi in cui si realizzano gli aeroporti, ma anche ad aggredire gravemente la biosfera a livello globale, come dimostrano tutti gli studi scientifici. Occore liberare Ciampino dal trasporto aereo che avvelena la vita di tutti i cittadini. Occorre opporsi alla realizzazione di un nuovo polo aeroportuale nel Lazio, a Viterbo come altrove. Occorre ridurre immediatamente e drasticamente il trasporto aereo. 2. SOLIDARIETA'. GIOVANNA ROSSIELLO: NO ALL'AEROPORTO DI VITERBO [Ringraziamo Giovanna Rossiello (per contatti: giovanna.rossiello@gmail.com) per questo intervento. Giovanna Rossiello e' apprezzata giornalista televisiva del Tg1 Rai, cura il programma "Unomattina solidarieta' - Fa' la cosa giusta", e' particolarmente impegnata sui temi della solidarieta', dei diritti umani, delle "buone pratiche" dei cittadini, dello sviluppo sostenibile, della responsabilita' sociale] Condivido totalmente questa battaglia contro l'aeroporto di Viterbo. In questo momento in cui sviluppo sostenibile e' la parola del momento, il problema che tutti conoscono - Jacques Attali ha scritto un saggio proprio sugli scenari catastrofici che si potrebbero abbattere in assenza di cambiamenti di atteggiamenti culturali diffusi - proporre l'ennesimo scalo low cost sarebbe uno sbaglio enorme. Da una parte si vuole promuovere l'Italia dei piccoli borghi - e il viterbese ne ha moltissimi - ma dall'altra si fa scempio del territorio come se le due realta', borghi e territorio, non fossero totalmente collegate come gestione e sviluppo del territorio. 3. DOCUMENTAZIONE. CENTRO STUDI "DEMETRA": UNO STUDIO SULLA RELAZIONE DEL MINISTERO DEI TRASPORTI DEL NOVEMBRE 2007 AVENTE AD OGGETTO "AMPLIAMENTO DEL SISTEMA AEROPORTUALE LAZIALE" (PARTE SECONDA E CONCLUSIVA) [Il Centro studi "Demetra" (Development of European Mediterranean Transportation) ha sede in via Civinini 85, 00197 Roma, tel. 0697990036, e-mail: info@demetracentrostudi.it, sito: www.demetracentrostudi.it; esso, come e' scritto nella presentazione nella home page del sito: "nel nome ricorda la dea della terra coltivata e fertile, e' il Centro studi nato dall'impegno di esponenti del mondo accademico ed istituzionale con la finalita' di promuovere iniziative di carattere formativo giuridico, amministrativo ed economico nel settore dei trasporti, con particolare riferimento a quello dell'Aviazione Civile. L'Associazione, sotto la guida di un Comitato Scientifico, svolge attivita' di divulgazione specialistica organizzando convegni, seminari e conferenze. Cura, in particolare, la collana Quaderni dell'Aviazione Civile le cui pubblicazioni vogliono contribuire a sostenere un serio confronto nel nostro Paese sui processi di liberalizzazione e privatizzazione del trasporto avviati in Europa". Sempre dalla home page del sito si ricava che del suo Comitato scientifico e' presidente la prof. Maria Alessandra Sandulli, e sono membri: avv. Pierluigi Di Palma, dott. Nadio Di Rienzo, on. Raffaele Fitto, cons. Gerardo Mastrandrea, cons. Manlio Mele, dott. Andrea Pezzoli, on. Angelo Piazza, on. Vito Riggio, on. prof. Nicola Rossi, prof. Gennaro Terracciano, prof. Leopoldo Tullio. Come si vede si tratta di struttura composta anche da personaggi assai introdotti nelle stanze del Palazzo, e di gran peso nell'ambito dell'aviazione civile e non solo - ed ogni commento e' qui superfluo] 3. Violazione di legge per error in procedendo. Eccesso di potere. Sviamento di potere. Il rilevato vizio di incompetenza costituisce peraltro elemento sintomatico della gestione strettamente politica compiuta dagli organi di governo del Ministero dei Trasporti per la risoluzione della problematica concernente la riorganizzazione dell'intero assetto del sistema aeroportuale della capitale. Si fa riferimento, in particolare, alla composizione della Commissione tecnica costituita presso il Ministero dei Trasporti e presieduta dal capo della segreteria del Ministro dei Trasporti, che peraltro non trova in un provvedimento formale la propria origine. Al riguardo, anche laddove si ritenga legittimamente costituita detta commissione, si rileva che non e' stato rispettato il piu' generale principio della netta separazione tra indirizzo politico e gestione amministrativa secondo il quale occorre distinguere tra organo politico al quale spetta la valutazione dell'opportunita' di realizzare un nuovo progetto infrastrutturale e organo tecnico al quale compete la valutazione delle modalita' di concreta esecuzione del progetto medesimo, cio' a salvaguardia delle valutazioni tecniche che non possono, come appare nel caso di specie, essere condizionate, anche in sola ipotesi, da ingerenze del potere politico. E' infatti evidente che la Commissione tecnica, quale organo incaricato di svolgere i necessari accertamenti tecnici per la scelta del sito ritenuto piu' idoneo a "svolgere il ruolo di nuovo aeroporto civile in ampliamento del sistema aeroportuale laziale", avrebbe dovuto essere costituita da soggetti dotati di quelle particolari cognizioni tecniche ritenute indispensabili per la individuazione dei diversi elementi programmatici, organizzativi e tecnici, da valutare comparativamente durante lo svolgimento della relativa fase istruttoria. La circostanza invece che la commissione in questione sia stata coordinata dal rappresentante di un organo di governo, e in particolare presieduta dal capo della segreteria del Ministro dei Trasporti, ha compromesso la necessaria distinzione tra i citati organi, determinando la concentrazione di tutte le relative competenze, ivi comprese quelle istruttorie, in capo ad un unico organo, quello politico. Ma vi e' di piu'. La circostanza che il procedimento contestato possa essere stato condizionato da una gestione meramente politica trova riscontro nell'art. 18, del decreto legge 31 dicembre 2007, n. 248, recante "Proroga dei termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria", c.d. decreto mille proroghe, che, nel modificare la disposizione transitoria dell'art. 3, comma 2, del decreto legislativo 9 maggio 2005, n. 96, dispone una proroga del termine previsto per la conclusione dei procedimenti tuttora pendenti per il rilascio delle concessioni di gestione aeroportuale, stranamente ricomprendendo nell'ambito di applicazione del regime transitorio, come prorogato, anche le fattispecie di delocalizzazione funzionale delle concessioni di gestione aeroportuale. Al riguardo, si osserva che l'emanazione del tale decreto e' strettamente connessa alla carenza, nell'ambito del Codice della Navigazione, di disposizioni normative che disciplinano l'ipotesi della delocalizzazione aeroportuale, non esistendo peraltro alcuna norma che consenta la traslazione o l'estensione di una concessione relativa ad un nuovo aeroporto alla societa' concessionaria di un altro scalo, anche se facente parte del medesimo sistema aeroportuale. E' chiaro infatti che estendere l'applicazione del regime transitorio di cui al citato articolo 3 alle ipotesi di delocalizzazione funzionale consente di non esperire la procedura ad evidenza pubblica prevista dal novellato articolo 704 del Codice della Navigazione per il rilascio della concessione di gestione aeroportuale in favore del gestore dello scalo da delocalizzare, in palese contrasto peraltro con gli orientamenti espressi, a livello nazionale, dall'Autorita' garante della concorrenza e del mercato e dalla Corte dei conti e, a livello comunitario, dalla Commissione europea, che hanno affermato la necessita' che l'affidamento della gestione delle infrastrutture aeroportuali avvenga secondo modalita' che garantiscano l'individuazione dell'impresa piu' valida ai fini di uno sviluppo ottimale dello scalo e delle attivita' connesse, tramite una procedura di aggiudicazione trasparente, non discriminatoria, che garantisca la parita' di trattamento dei potenziali candidati e che consenta l'apertura di questo mercato alla concorrenza nonche' il controllo dell'imparzialita' del procedimento di aggiudicazione. Se pertanto, come del resto confermato dalle dichiarazioni rese in occasione del citato convegno Demetra dal Ministro dei Trasporti Bianchi, la costruzione del terzo scalo aeroportuale nel territorio regionale laziale e' strettamente connessa all'urgente necessita' di delocalizzare il traffico aereo attualmente insistente sullo scalo di Ciampino, gestito dalla societa' Aeroporti di Roma con concessione sino all'anno 2044, risulta del tutto incompatibile con tale ipotesi il mantenimento dell'operativita' di tale scalo aeroportuale nei limiti di una soglia di ricettivita' pari a 3 milioni di passeggeri, come espressamente previsto nella relazione ministeriale recante "Ampliamento del sistema aeroportuale laziale". E' evidente pertanto che la previsione del mantenimento della concreta operativita' dell'aeroporto "Pastine" nei limiti suddetti consente di escludere che, nel caso di specie, possa trattarsi di delocalizzazione funzionale, non trovando pertanto applicazione il citato articolo 18 del decreto legge n. 248/2007. Cio' posto, gli atti ministeriali risultano annullabili per i prospettati vizi di violazione di legge per error in procedendo ed eccesso di potere per sviamento di potere. * 4. Violazione di legge. Violazione e falsa applicazione dell'art. 117, comma 3, della Costituzione, dell'art. 3, comma 7, del d. lgs. n. 96/2005 nonche' dell'art. 1 della legge 21 dicembre 2001 n. 443, c.d. legge obiettivo. In relazione alla individuazione degli aeroporti di interesse nazionale mediante D.P.R., si osserva inoltre che la materia "porti e aeroporti civili" e' compresa dall'articolo 117, terzo comma, Cost. tra le materie di legislazione concorrente, mentre l'articolo 117, sesto comma, Cost. stabilisce che la potesta' regolamentare spetta allo Stato nelle sole materie di legislazione esclusiva, salva delega alle Regioni. Peraltro, come gia' sottolineato, l'adozione del D.P.R. deve avvenire a seguito di un'articolata procedura, che secondo le previsioni dell'art. 698, comma 1, del Codice della Navigazione, comprende in particolare l'intesa con la Conferenza unificata Stato-Regioni. Occorre inoltre considerare che, ai sensi dell'articolo 3, comma 7, del d. lgs. n. 96/2005, le Regioni esercitano le proprie competenze in materia nel rispetto dei principi desumibili dalle disposizioni contenute nel Titolo III del libro I della parte II del Codice della Navigazione. Pertanto la disciplina sulla individuazione degli aeroporti di interesse nazionale e' da considerarsi legislazione di principio. A cio' si aggiunga che la legge 21.12.2001 n. 443, la c.d. legge obiettivo, all'art. 1 stabilisce che "[...] il Governo, nel rispetto delle attribuzioni costituzionali delle Regioni, individua le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del paese nonche' per assicurare efficienza funzionale ed operativa e l'ottimizzazione [...]. L'individuazione e' operata, a mezzo di un programma predisposto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, d'intesa con i ministri competenti e le Regioni o Province autonome interessate e inserito, previo parere del Cipe e previa intesa della Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, nel Documento di programmazione economico-finanziaria, con l'indicazione dei relativi stanziamenti [...]". Tali previsioni normative risultano peraltro conformi a un indirizzo presente nella giurisprudenza costituzionale (sia pure affermato in relazione a fattispecie ed ambiti materiali parzialmente diversi - cfr. la sentenza della Corte costituzionale n. 303 del 2003), laddove in applicazione del principio di sussidiarieta' e' stato considerato possibile il conferimento, con legge statale, di competenze amministrative a livello centrale, anche in materie non espressamente attribuite alla legislazione esclusiva statale, subordinatamente ad alcune condizioni, tra le quali un adeguato coinvolgimento delle Regioni interessate al procedimento decisionale. In particolare, la citata sentenza n. 303 del 25.09.2003 della Corte costituzionale, nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001, si richiama all'imprescindibilita' dell'intesa tra Stato e singola Regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come i finanziamenti concessi all'opera, senza tale intesa, siano addirittura inefficaci. In tale contesto normativo e giurisprudenziale, ancora una volta emerge l'illegittimita' della procedura adottata dal Ministero dei Trasporti che, muovendo dal presupposto che l'ampliamento del sistema aeroportuale della capitale e' una questione di evidente interesse statale e preso atto della mancata attuazione delle disposizioni normative contenute nell'art. 698 del Codice della Navigazione, e' intervenuto unilateralmente nell'individuazione del sito in cui realizzare il nuovo scalo aeroportuale laziale, in tal modo eludendo la competenza legislativa concorrente della Regione sancita dall'art. 117 Cost. nella materia dei "porti ed aeroporti civili", in violazione del principio di leale collaborazione cui deve necessariamente ispirarsi l'esercizio di competenze normative non separabili, da attuarsi mediante forme di negoziazione, confronto e consultazione tra Stato e Regione interessata, come confermato dalla legge obiettivo n. 443/2001. In tale contesto gli atti ministeriali risultano illegittimi per violazione e falsa applicazione dell'art. 117, comma 3, della Costituzione, dell'art. 3, comma 7, del d. lgs. n. 96/2005 nonche' dell'art. 1 della legge 21 dicembre 2001 n. 443, c.d. legge obiettivo. * 5. Eccesso di potere per carenza di istruttoria. Si rileva inoltre la carenza dell'istruttoria tecnica condotta dalla commissione ministeriale con particolare riferimento al mancato svolgimento dei necessari accertamenti tecnici ambientali in palese violazione di quanto espressamente previsto dalla normativa comunitaria che, come noto, prevede che le realizzazioni infrastrutturali debbano essere sottoposte a VIA (Valutazione di impatto ambientale); che nelle aree prospicienti il sedime aeroportuale vengano definite le "curve isofoniche" e che venga progressivamente interdetto il volo agli aereomobili piu' rumorosi. Non puo' tacersi inoltre, ad ulteriore dimostrazione della rilevata carenza istruttoria, che il "Pacchetto aeroportuale" della Commissione europea, presentato il 24 gennaio 2007, prevede che in sede di progettazione di nuove infrastrutture e' necessario migliorare le capacita' ambientali degli aeroporti, in particolare per quanto riguarda le emissioni sonore, e che, comunque, gli Stati membri, in relazione alla Direttiva 2002/49/CE che verra' riesaminata nel 2009, devono porre particolare attenzione alla valutazione e alla gestione del rumore ambientale. Esiste pertanto un quadro di riferimento normativo comunitario che impone di tenere conto, soprattutto in sede di programmazione di un nuovo scalo aeroportuale, della capacita' dell'aeroporto, della specializzazione funzionale e del suo sviluppo compatibile con l'ambiente, promuovendo la co-modalita' con altre tipologie di trasporto, con particolare riferimento a quello ferroviario, al fine di migliorare l'accesso alle strutture aeroportuali. Nel caso di specie, non risulta che detti specifici accertamenti siano stati compiuti dalla Commissione tecnica ministeriale la quale, come si evince dalla relazione del novembre 2007, ha rinviato, per una disamina piu' approfondita di tali aspetti, "ad ulteriori valutazioni" alle quali sottoporre lo scalo prescelto per "misurare con maggiore accuratezza ed organicita' le ricadute ambientali e territoriali generate" (cfr. pag. 7 della relazione tecnica). Inoltre, sempre sotto il profilo della evidenziata carenza istruttoria, occorre rilevare che le compatibilita' aeroportuale ed aerea dell'aeroporto di Frosinone sono state valutate sulla base di dossier Enac ed Enav che prendono in considerazione ipotesi progettuali datate e completamente diverse da quelle proposte nello studio di fattibilita' redatto dalla societa' Aeroporti di Frosinone, odierna ricorrente. In particolare, l'Enac ha valutato il solo studio di fattibilita' presentato in data 1 marzo 2007, che prevedeva una pista interna al sedime militare, mentre la Provincia di Frosinone, tramite la societa' A.D.F. (Aeroporti di Frosinone), ha formalmente consegnato, per l'istruttoria ministeriale, in data 20 luglio 2007, lo studio di fattibilita' di una pista completamente esterna al sedime militare. Ancora, sempre l'Enac ha ipotizzato - per la pista erroneamente considerata - procedure di atterraggio e decollo c.d. "a goccia", interessanti i centri abitati di Frosinone e paesi limitrofi, con aumento della durata del volo, mentre la societa' di ingegneria incaricata dalla societa' A.D.F. ha elaborato e sempre formalmente consegnato all'Enac, in data 20 luglio e 3 ottobre 2007, procedure di volo "dirette" lungo la direttrice della valle e non interessanti i centri abitati. Dal canto suo l'Enav ha valutato la compatibilita' aerea dell'aeroporto di Frosinone considerando la sola pista in erba attualmente esistente, di appena m. 1400 ed orientata in senso trasversale alla Valle del Sacco. Il progetto presentato dalla Provincia di Frosinone contempla, invece, una pista esterna al sedime militare di m. 2.550 ed orientata parallelamente alla valle. Inoltre, la considerazione che la localizzazione dell'aeroporto a Frosinone comporterebbe per i voli da nord il sorvolo della citta' di Roma non tiene conto delle rotte di arrivo da nord su Frosinone individuate dalla societa' di ingegneria incaricata dall'A.D.F., interessanti la dorsale Bolsena-Tiber-Pemar che e' localizzata in prossimita' del limite orientale della TMA, lontano dalla citta' di Roma. In tale contesto, va segnalato che la lacunosa ed erronea istruttoria ha una incredibile ma verificabile ragione: il dossier Enav e' datato 3 aprile 2007, precedente l'inizio dell'istruttoria ministeriale (4.4.2007) e, conseguentemente, non puo' tener conto della documentazione presentata durante l'istruttoria e degli sviluppi della stessa. Oltre quanto si e' detto in ordine alle carenti e datate valutazioni svolte dagli enti tecnici di riferimento in merito alle ragioni aeronautiche del progetto aeroportuale di Frosinone, l'altro elemento che avrebbe dovuto assumere un ruolo determinante per la scelta del sito ove realizzare il nuovo aeroporto e' la verifica della presenza di efficienti collegamenti ferroviari e stradali con la citta' di Roma. Sul punto, l'istruttoria ministeriale arriva a porre quasi sullo stesso piano i tempi di percorrenza per raggiungere Roma tanto da Frosinone quanto da Viterbo (differenza di 5 minuti per il collegamento ferroviario e di 10 minuti per quello stradale), salvo poi ammettere la necessita' di realizzare nuove infrastrutture di collegamento con Viterbo (raddoppio ferrovia esistente e prolungamento Cassia bis). In realta', mentre Frosinone e' gia' oggi servita da due linee ferroviarie interconnesse (di cui una ad alta velocita') e dall'autostrada a tre corsie, per Viterbo sono necessari investimenti per oltre 2 miliardi, tutti da reperire. Infatti, l'unica opera solo in parte finanziata (100 milioni sui 450 previsti), e' la Viterbo-Civitavecchia, che, con ogni evidenza, non collega la Tuscia con la citta' di Roma. La Commissione tecnica costituita presso il Ministero dei Trasporti le cui conclusioni sono state avallate dal ministro Bianchi, inoltre, non considera che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha indetto una gara per l'ampliamento dell'aeroporto internazionale di Perugia, posto a soli 80 km da Viterbo, per un importo di 32 milioni di euro, mentre giudica penalizzante per Frosinone la "vicinanza" (120 km) dell'aeroporto di Capodichino. Quanto all'impatto dell'aeroporto sull'economia del territorio, mentre si esalta la Via Francigena ed il turismo religioso di Viterbo, si tace completamente sul fatto che la Provincia di Frosinone e' la seconda in Italia per trasporti e logistica, ha un importante insediamento industriale aero-spaziale e chimico-farmaceutico ed ha la seconda citta' del Lazio dopo Roma per ricettivita' alberghiera (Fiuggi). Infine, in questo quadro istruttorio teso oggettivamente a valorizzare l'ipotesi progettuale di Viterbo e penalizzare quella di Frosinone e' ulteriormente inquietante che il riepilogo degli indicatori di idoneita' elaborato dall'Enac, con i criteri di valutazione, fosse in possesso gia' da diverso tempo del Comitato pro aeroporto di Viterbo, molto prima che il ministro rendesse pubblici gli atti dell'istruttoria. Anche per tali motivi, gli atti ministeriali risultano palesemente affetti da gravi vizi di illegittimita' sotto il rilevato profilo dell'eccesso di potere per carenza dell'istruttoria tecnica condotta dalla Commissione istituita presso il Ministero dei Trasporti. Roma, 18 gennaio 2008 4. RIFLESSIONE. UMBERTO CINALLI: UNA REALTA' DEPLOREVOLE [Riceviamo e diffondiamo il seguente comunicato del 17 marzo 2008 dal titolo "L'aeroporto come punto di svolta" di Umberto Cinalli (per contatti: ucinalli@libero.it), portavoce dei Verdi per la pace di Viterbo. Umberto Cinalli, formatore ed educatore interculturale, e' impegnato in vari centri del viterbese in attivita' in collaborazione con scuole, biblioteche ed associazioni; collabora alle attivita' del Centro di educazione alla mondialita'; impegnato nell'esperienza dell'Associazione universitaria per la cooperazione allo sviluppo (Aucs) e nella Legambiente; ha condotto esperienze di solidarieta' concreta e condivisione di vita in casa-famiglia con persone in situazioni di difficolta'; e' impegnato nei movimenti ambientalisti, di solidarieta', per la legalita' e i diritti, ed e' portavoce dei "Verdi per la pace" di Viterbo] Gli interventi sul tema della localizzazione a Viterbo del secondo scalo aeroportuale del Lazio in questi giorni sono caratterizzati da una crescente diffidenza verso la scelta suddetta. Una buona notizia. Cade progressivamente il velo, tessuto sulla base degli interessi delle lobbies locali, che tenta di nascondere i problemi che questa scelta portera', dei danni al tessuto ambientale, sociale, culturale. Un vero confronto tecnico e politico e' mancato e molti vorrebbero la scelta dello scalo a Viterbo sdoganarla come ormai un dato acquisito. Nulla di piu' falso. Le schermaglie politiche tra Pd e Pdl, in questa campagna elettorale, ne sono la riprova. La localizzazione dell'aeroporto nazionale di Viterbo, il secondo di Roma, e' viziata da una serie importante di vizi procedurali e continua a essere omessa ogni discussione sulla indispensabile Valutazione di Impatto Ambientale, oltre quelle Strategica e Sanitaria. Il fatto che nessuno tra Pd e Pdl prenda impegni in tal senso, cosi' gli altri sostenitori dello scalo, deve convincere i viterbesi almeno di questo: non si vuole valutare l'impatto su ambiente e salute perche' la dimostrazione dei danni provocati dall'atterraggio e dal decollo di un aereo ogni 3 minuti a due km dal centro di Viterbo, provocherebbe una mobilitazione dei cittadini e una opposizione diffusa e sistematica. Troppo rischioso per gli interessi di coloro che hanno gia' fatto ingenti investimenti nell'area (ex) termale, che hanno acquistato terreni, finanziato campagne elettorali, promesso posti di lavoro in cambio di voti. Una realta' deplorevole e sotterranea, di cui tutti hanno conoscenza ma da cui molti, troppi, dipendono. A questo punto l'aeroporto e' un punto di svolta per il futuro di Viterbo. Bisogna occuparsene. Tutti insieme. 5. INFORMAZIONE. IL 9 MARZO A BRACCIANO DIFFUSO UN DOCUMENTO PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO [Riportiamo il seguente comunicato del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo del 10 marzo 2008 dal titolo completo "Il 9 marzo 2008 a Bracciano il 'Centro di ricerca per la pace' di Viterbo ha diffuso un documento informativo per la riduzione del trasporto aereo"] Il 9 marzo 2008 in occasione di un incontro di riflessione a Bracciano (Roma) il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha diffuso un documento informativo sulle gravi conseguenze della realizzazione del devastante mega-aeroporto di Viterbo. Nel documento, che ha gia' avuto ampia circolazione nell'Alto Lazio, si sintetizzano le forti ragioni dell'opposizione alla nociva e distruttiva opera aeroportuale, e si conferma la necessita' di ridurre drasticamente il trasporto aereo, e di promuovere invece un modello di mobilita' che migliori il trasporto pubblico a terra e particolarmente le ferrovie, coerente con un modello di sviluppo che valorizzi e non distrugga i beni ambientali e culturali, le autentiche vocazioni produttive locali, le risorse materiali e civili del territorio e delle comunita'. Ancora una volta il documento propone la necessita' di un'informazione adeguata affinche' i cittadini si pronuncino in difesa del diritto alla salute, si esprimano in difesa di un ambiente salubre e vivibile, si impegnino contro le sperpero del pubblico denaro, si mobilitino in difesa dei diritti di tutti. Il devastante progetto del mega-aeroporto a Viterbo e' infatti privo delle verifiche e quindi dei requisiti previsti dalla vigente legislazione in materia di Via (Valutazione d'impatto ambientale), Vas (Valutazione ambientale strategica), Vis (Valutazione d'impatto sulla salute). Il devastante progetto del mega-aeroporto a Viterbo produrrebbe un enorme inquinamento, in un territorio come l'Alto Lazio che gia' subisce la presenza di molti fattori gravemente inquinanti. Inquinamento atmosferico, inquinamento acustico, inquinamento elettromagnetico. Inquinamento che provoca gravi patologie. Il devastante progetto del mega-aeroporto a Viterbo costerebbe al pubblico erario una spesa enorme, spesa che andrebbe a vantaggio di pochi speculatori e a danno della collettivita'. I denari pubblici devono invece essere usati per opere e servizi a beneficio dei cittadini e non a loro danno. Il devastante progetto del mega-aeroporto a Viterbo danneggerebbe rilevantissimi beni naturalistici, storici, culturali, sociali, terapeutici ed economici. Danneggerebbe l'intera comunita' altolaziale. Il devastante progetto del mega-aeroporto a Viterbo incrementerebbe ulteriormente un trasporto aereo che gia' contribuisce in ingente misura all'effetto serra, ovvero al surriscaldamento del clima che costituisce oggi la prima e piu' drammatica emergenza ambientale mondiale. L'Onu, la comunita' scientifica internazionale, gli statisti piu' avvertiti, l'opinione pubblica informata, i popoli del sud del mondo, chiedono da anni di ridurre l'effetto serra che sta provocando una immensa catastrofe. Per ridurre l'effetto serra e' indispensabile ridurre le emissioni inquinanti: ridurre il trasporto aereo, cosi' come il traffico veicolare privato, e' una priorita' assoluta. Realizzare un mega-aeroporto a Viterbo e' un danno enorme e un'enorme follia. Occorre impedire questo danno e questa follia. Occorre piuttosto ridurre immediatamente e drasticamente il trasporto aereo. Cominciando da Ciampino, che da anni e' vittima dell'enorme nocivita' dell'aeroporto. Occorre l'impegno cosciente e responsabile di tutti i cittadini per difendere la salute, l'ambiente, il bene pubblico, i diritti di tutti; per difendere la legalita' e la democrazia. Nei prossimi giorni il movimento che si oppone al disastroso mega-aeroporto realizzera' altre iniziativa di informazione, sensibilizzazione, coscientizzazione, partecipazione democratica. 6. INIZIATIVE. SI E' SVOLTA IL 15 MARZO A VITERBO UNA INIZIATIVA DI INFORMAZIONE DEI CITTADINI [Riportiamo il seguente comunicato diffuso dal Comitato il 15 marzo 2008, dal titolo completo "Si e' svolta il 15 marzo 2008 a Viterbo una iniziativa di informazione dei cittadini da parte del comitato che si oppone all'aeroporto e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo. Diffuso a migliaia di cittadini l'opuscolo 'Un devastante mega-aeroporto? No, grazie. Ne' a Viterbo, ne' altrove'. Cresce la consapevolezza e l'impegno in difesa della salute delle persone, dell'ambiente, dei beni del viterbese e dei diritti dei cittadini"] Sabato 15 marzo 2008 il Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute e dell'ambiente, ha realizzato un'ampia diffusione dell'opuscolo informativo "Un devastante mega-aeroporto? No, grazie. Ne' a Viterbo, ne' altrove". Nella citta' di Viterbo sono state diffuse migliaia di copie ad altrettanti cittadini, in un contatto diretto che e' stato occasione anche per una riflessione comune sulla necessita' dell'impegno di tutti per difendere la salute dei cittadini, i beni ambientali, culturali e sociali e le vocazioni produttive di Viterbo, minacciati da un'opera devastante e speculativa, da un'operazione politico-affaristica dissennata e sciagurata. Tantissimi cittadini hanno espresso vivissimo apprezzamento e pieno sostegno all'iniziativa del comitato che sta demolendo con la forza delle argomentazioni scientifiche e della verita' fattuale la mistificante e grottesca propaganda della lobby politico-affaristica aeroportuale. 7. RASSEGNA STAMPA. LUCA GALASSI: HEATHROW [Dal sito di "Peacereporter" (www.peacereporter.net) riprendiamo il seguente articolo del 13 marzo 2008, dal titolo "Sulle ali della menzogna" e il sommario "Heathrow, il contestato progetto per l'ampliamento". Luca Galassi, giornalista impegnato per la pace e i diritti umani, e' inviato di "PeaceReporter"] Con la costruzione di una terza pista all'aeroporto londinese di Heathrow la Gran Bretagna potrebbe rinunciare definitivamente alla sua lotta contro i cambiamenti climatici. * Il rapporto "aggiustato" Nei primi mesi del 2007, il destino del progetto sembrava segnato: una ricerca - non resa pubblica - commissionata dal governo aveva infatti evidenziato che l'espansione dell'aeroporto avrebbe provocato un impatto tale da superare di gran lunga le soglie di inquinamento acustico e ambientale fissate dal ministero per l'Ambiente. Risultati poco incoraggianti soprattutto per il dirigente del Dipartimento dei Trasporti (Dft), David Gray. Questi aveva infatti il compito di mostrare all'opinione pubblica come la terza pista non avrebbe avuto conseguenze troppo onerose in termini di squilibrio ecologico, o almeno non troppo gravi da vanificare l'ambizioso piano di lotta all'inquinamento che il Primo ministro Gordon Brown va sbandierando ad ogni incontro sul clima al quale partecipi. * Come aggirare il problema? Trasmettere (in via del tutto confidenziale) al Baa, l'ente di gestione dell'aeroporto, i risultati del rapporto Il Baa avrebbe scritto al Dipartimento dei Trasporti esortandolo a riconsiderare la valutazione di impatto ambientale sulla base di "nuove acquisizioni". Un aggiustamento qua e uno la', finalmente governo e Baa approdano al risultato finale. "Gli sforzi congiunti di entrambi - scriveva il "Times" nella sua edizione domenicale - hanno avuto come risultato il tentativo di far passare l'idea che un nuovo aeroporto delle dimensioni di Gatwick puo' essere tranquillamente aggiunto a Heathrow senza alcun impatto ambientale". * Anti-pista In un momento in cui milioni di persone a livello globale stanno esprimendo la necessita' di iniziative urgenti sui cambiamenti climatici, ma soprattutto in un momento in cui Gordon Brown si fa paladino di queste richieste, propagandando ovunque il suo piano per la lotta globale all'inquinamento, le betoniere si stanno gia' preparando a sputare chilometri di asfalto per la nuova pista di Heathrow e gli scarichi degli aerei tonnellate di ossido di carbonio che - a detta del governo - avranno un impatto solo "minimo" sul sistema ecologico britannico. Per bloccare il progetto, gli ambientalisti stanno preparando picchetti nell'area interessata, e piu' di 10.000 persone sono attese alla manifestazione che si terra' a Heathrow il 31 maggio prossimo. 8. RASSEGNA STAMPA. MARINELLA CORREGGIA: QUEI FINE SETTIMANA INSOSTENIBILI [Dal quotidiano "Il manifesto" del 13 marzo 2008, col titolo "Brevi, lontani, insostenibili fine settimana". Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti; scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia, Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e' dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto climatico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia: Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998; Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni, Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di), Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007. La rivoluzione dei dettagli, Feltrinelli, Milano 2007] E' l'ultima moda. Sottolinea un articolo del quotidiano britannico "The Independent" che quando si tratta di fare dei "long-haul short breaks" (break corti su lunghe distanze) sono tantissimi i duri d'orecchi rispetto agli appelli degli ambientalisti ("andate in vacanza piu' vicino a casa e in treno") e a scoprirsi molto indulgenti con se stessi, spostandosi a gogo'. Secondo una ricerca di Halifax, che si occupa di assicurazioni sui viaggi, cresce il numero di inglesi che percorrono ripetutamente migliaia di miglia - ovviamente in aereo - per stare magari solo tre giorni in un "altrove" molto, molto lontano. Sono stati 3,7 milioni l'anno scorso, quest'anno dovrebbero essere 4,9 milioni. In termini di chilometri: 5,5 miliardi di miglia nel 2007 e 7,4 miliardi quest'anno, l'equivalente di 250.000 volte giri intorno al globo. Ricordiamo sempre che 100 km in aereo comportano l'emissione di una quantita' di anidride carbonica - il principale gas serra - variabile fra i 18 e i 30 chilogrammi per passeggero volante. Il tutto mentre il riscaldamento del pianeta fara' spiaggiare sulle coste europee i rifugiati climatici di altri continenti (vedi il recente rapporto dell'Ue in materia). Destinazioni dei week end: in primo luogo e sempre piu' Stati Uniti, per lo shopping con il dollaro debole; poi Hong Kong, Rio de Janeiro, il subcontinente indiano. Oppure la seconda casa, acquistata a migliaia di chilometri dal luogo di residenza (il modello Chiantishire si sta espandendo in Italia). Lo scorso venerdi' la queen Elizabeth ha aperto - malgrado le proteste di ambientalisti e residenti, nonviolente e documentatissime - il quinto terminal all'aeroporto di Heathrow; inoltre entro il mese di marzo l'accordo "cieli aperti" permettera' a qualunque vettore europeo o statunitense di operare fra Heathrow e gli Usa, il che aprira' la prospettiva di rotte (ancora) piu' economiche. E il traffico da e verso lo scalo britannico di colpo aumentera' di oltre 500 voli al mese. Molti viaggiatori infatti si sono stufati di destinazioni "vicine" (ma sempre aeree) come Parigi o Roma e vogliono spingersi piu' lontano non appena hanno tre giorni di tempo, sostiene Halifax. Per non dire dei moscoviti che vanno in week end in Georgia. Il cliche' e' chiarissimo: si tratta di persone ricche di soldi e povere di tempo; giusto il contrario di quel che dovrebbe essere in una societa' liberata. Cosa induce persone di normale intelligenza a sprecare un bel po' di ore dei loro week end viaggiando? Ottimi aerei, il miraggio del sole d'inverno, tassi di cambio favorevoli, Ma oltre ai viaggiatori di lusso stressati dalla mancanza di tempo, si sprecano i week end degli italiani a Barcellona, le notti bianche dei romani a Parigi, dei parigini a Roma... Ma niente da fare: alla Fiera internazionale del turismo recentemente tenutasi a Berlino, gli operatori turistici hanno spiegato che il riscaldamento globale, minaccia per i paradisi di vacanza esotici, per ora non ha ridotto l'appetito dei vacanzieri per i viaggi lunghi e numerosi. C'e' piu' informazione, ma il senso di responsabilita' settoriale non e' aumentato: il "viaggiare meno" non passa. E il turismo planetario totalizza il 5% del totale delle responsabilita' climatiche, il che e' molto, per un singolo settore, non necessario alla sussistenza fisica degli individui. Le preoccupazioni per il clima sono "periferiche" nella testa di chi cerca una giornata di tempo buono o un week-end di shopping. I viaggiatori sono solo disponibili ad azioni indolori (ma inutili) come dare 20 dollari per piantare un albero in Costarica (sempre la') in modo da compensare la CO2 di un lungo viaggio. Anche le compagnie tedesche, in occasione della Fiera, hanno dichiarato che gli affari vanno a gonfie ali; l'economia nazionale e' in crisi ma il turismo dovrebbe crescere nel 2008 del 3-4% rispetto all'anno precedente. E il vero ecoturismo (viaggio in treno anziche' in aereo, destinazioni vicine) non sta aumentando, ha detto il redattore capo del "National Geographic" tedesco. 9. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo: e-mail: info@coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta@libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac@tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it Numero 80 del 19 marzo 2008 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request@peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request@peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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