Maggio si è caratterizzato come il mese dei decreti legge, indipendentemente dal tipo di coalizione di Governo Nazionale.
I DL del 2007 (maggioranza di centro sinistra) e 2008 (maggioranza di centro destra) dovevano fare scrivere, con la mano
dello stesso Commissario di Governo Bertolaso, resa ferma, decisiva e infallibile da poteri speciali sempre più “invasivi”
e preoccupanti, la parola fine all’annoso e costoso scandalo-emergenza rifiuti.
Il DL del 11 maggio 2007 “salvacampania” prescriveva la costruzione di 4 discariche; il Commissario di Governo Pansa
invece di realizzarle ha provocato, dopo 7 mesi, la gravissima e inquietante crisi ambientale di dicembre. Il DL 90 del 23
maggio 2008 impone la costruzione e la militarizzazione di 3 nuovi inceneritori e di 10 discariche. L’attuale governo ha
detto che con i poteri speciali e la militarizzazione avvierà e porterà a termine l’esecuzione delle costose opere
appaltate rapidamente e disinvoltamente in situazioni emergenziali e quindi non nei modi previsti dalle leggi ordinarie.
Solo così si salverà la Campania. L’inizio dell’attuazione del DL 90 è stato efficace come immagine in quanto
l’informazione diffusa dai mass media ha fatto credere ai cittadini italiani che il problema sia un fenomeno locale
causato dalla inciviltà dei campani e dall’incapacità degli amministratori locali condizionati dalla malavita organizzata
e che solo negli ultimi mesi, grazie al governo di centro destra, è finalmente intervenuto lo Stato che in pochi giorni ha
efficacemente avviato la risoluzione dell’annoso problema imponendo la costruzione militarizzata di inceneritori e
discariche. Gran parte degli italiani, stanchi di subire gli effetti delle immagini negative degne di un paese
sottosviluppato immerso, in parte, nell’immondizia, crede a questa versione mediatica anche se le cose non stanno così; in
realtà, l’emergenza rifiuti è un’invenzione governativa di 14 anni fa. Tutti i commissari di governo sono stati nominati
dal Presidente del Consiglio di turno per cui tutti gli “errori” e la non chiusura dello scandalo rifiuti sono imputabili
direttamente allo “Stato”.
Tornando ai D.L. di maggio, si nota che i siti in cui realizzare le discariche sono stati scelti senza verifica di
fattibilità geologica ed ambientale preventiva, come accaduto negli ultimi due anni anche per molti siti nei quali
dovevano essere costruiti vari impianti, risultati improponibili, come poi ammesso dagli stessi commissari di governo (ad
esempio Pianura e Ex Manifattura Tabacchi a Napoli; Somma Vesuviana alle falde del Vesuvio; Carinola e Pignataro Maggiore
nel Casertano; Morcone nel beneventano; Perdifumo, Padula e Caggiano nel salernitano) o ad elevato impatto ambientale e
socio-economico negativo (Basso dell’Olmo a Campagna; Valle Masseria a Serre;Coda di Volpe a Eboli; Ferrandelle nel
casertano; Boscofangone a Marigliano; Giugliano ecc.).
Gli ultimi eventi hanno evidenziato che sono stati elaborati progetti sbagliati circa l’impatto dell’ambiente sulle
discariche a Chiaiano e Sant’Arcangelo Trimonte. In quest’ultimo sito dove è attiva una delle sole due discariche in
Campania, è stata realizzata una parte dell’impianto su un versante palesemente instabile contro ogni buon senso e senza
il rispetto della normativa tecnica e delle prescrizioni stringenti della Commissione di Valutazione d’Impatto Ambientale
regionale con il risultato che l’intervento ha innescato un fenomeno franoso che potrà provocare una nuova crisi
ambientale. Il progetto di discarica a Chiaiano si basa su dati sbagliati, circa l’instabilità della cava, che possono
mettere a rischio l’incolumità dei lavoratori. E’ già evidente che oltre ai buoni risultati sul piano mediatico, il D.L.
90 del 23 maggio 2008 non determinerà la chiusura dello scandalo-emergenza e che probabilmente, nonostante i poteri
speciali e la militarizzazione, solo per l’incapacità (reale o programmata?) del Commissariato di Governo, fra qualche
mese si avrà una nuova crisi. A questo punto lo Stato non potrà ammettere di avere sbagliato per cui occorrerà che si
verifichi una vivace ribellione dei campani: la colpa della probabile crisi sarà, conseguentemente, attribuita ai
cittadini e ai capopopolo, naturalmente condizionati dalla malavita organizzata, capaci solo di opporsi alle necessarie,
giuste ed adeguate azioni dello Stato. Come un copione già sviluppato negli anni scorsi, probabilmente qualcuno si
dimetterà pure e verrà sostituito da un nuovo personaggio che dirà “adesso sistemo tutto io”. Ma come, se nonostante la
militarizzazione non è stato risolto il problema? No problem! Basterà un nuovo decreto legge di maggio, nel 2009. O si
limiterà ulteriormente la democrazia per cui non si potrà nemmeno più parlare, i cittadini non potranno più denunciare gli
errori clamorosi della vorace lobbycrazia e finalmente chi governa comanderà di fatto, avendo l’illusione di essere
infallibile e la certezza di essere impunibile e di continuare a usare i soldi pubblici disinvoltamente facendo guadagnare
società di ingegneria e imprese varie, naturalmente solo quelle adeguatamente referenziate che diano serie garanzie.
Oppure…grazie ad un’opportuna nuova legge che imporrà il federalismo, il Governo nazionale potrà emanare un nuovo tipo di
decreto legge che imporrà il ritiro dello Stato dalla ormai stantia “missione rifiuti”. Dopo avere imperversato per oltre
14 anni con vari commissari di governo che hanno speso somme enormi di denaro pubblico, in maniera illegale secondo le
leggi ordinarie, favorendo guadagni facili alle lobbies che contano senza risolvere i problemi, il Governo potrà dire “coi
poteri speciali vi abbiamo fatto un servizio che non dimenticherete, e ora, con il federalismo, sono fatti vostri”. Così
finalmente i cittadini campani, che sono parte lesa nello scandalo rifiuti e che hanno pagato prezzi elevatissimi in
termini di mancato sviluppo socio-economico e di dequalificazione ambientale, nel maggio 2009 probabilmente avranno un
nuovo tipo di decreto legge: il D.L.P.C.M. . Campania, usa e… getta?
31 agosto 2008
Prof. Franco Ortolani Ordinario di Geologia, Università di Napoli Federico II
Lunedì, 01 settembre 2008
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