Negli ultimi anni abbiamo assistito all’incremento di un fenomeno particolarmente scottante: l’uso del web per scopi pedofili e pedo-pornografici. L’uso di internet ha garantito e garantisce una forma di tutela per malintenzionati, moltiplicando inoltre le possibilità di contatto soprattutto con i minori. Non dimenticando l’agevole e sempre maggiore reperibilità di materiale raffigurante situazioni di sesso esplicito con minori.

Il pedofilo, nella sua azione, conosce i gusti ed i desideri dei bambini, è molto scaltro nel chiedere ai ragazzi informazioni sui loro gusti, interessi e quant’altro proponendogli situazioni particolarmente interessanti ed appetibili. Entrare in contatto, fingendosi un bambino e condividendo le stesse passioni, è molto più semplice di quanto non si pensi: il pedofilo adesca le proprie vittime avviando semplici argomentazioni che possono appassionare il bambino per poi dirigere tali argomenti verso uno in particolare. Una delle prime domande, molto spesso rivolta ad una potenziale vittima è se è sola in casa proseguendo poi, in caso di risposta affermativa, verso tematiche sessuali sempre più forti ed esplicite, fino ad arrivare ad un incontro reale.

Il dilagare di questo fenomeno, l’allarme sociale che ne è derivato, conseguentemente all’aumentare della potenza di tale strumento, hanno fatto si che anche gli aspetti legislativi si adeguassero, in parte, alle nuove situazioni ed alle nuove problematiche esistenti. Ma quali le reale misure preventive? Come contrastare il fenomeno in modo efficace? Molte le azioni da intraprendere ma la più importante, in senso assoluto, resta quella educativa all’uso responsabile di internet. Educazione che, ovviamente, non può essere solo per i minori: l’aspetto preventivo trova la sua massima efficacia se diretta anche alle famiglie.

05 maggio 2009