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www.ildialogo.org Gių le mani dai bambini,di Bruno Gambardella

Editoriale - Haiti
Gių le mani dai bambini

di Bruno Gambardella

Il terremoto ad Haiti, una vera e propria catastrofe, ha ancora una volta riproposto scene sconvolgenti di dolore e disperazione. Le immagini più toccanti sono sempre quelle dei bambini: così indifesi, inermi e innocenti che non si riesce a comprendere per qual motivo debbano soffrire tanto. Mi è tornato in mente Albert Camus, che nel suo famoso romanzo “La Peste” non smette di chiedersi perché soffrano e muoiano i bambini…
 Nel libro “La peste”, il morbo è il simbolo del Male che sconvolge all’improvviso la vita quotidiana degli esseri umani, ritornando ciclicamente qua e là con guerre e flagelli di vario genere. Come gli abitanti di Orano, descritti nel romanzo, anche quelli di Haiti e di tanti altri paesi colpiti da disgrazie, hanno reazioni diverse. Ci sono quelli che fuggono, quelli che si avviliscono, quelli che lottano, quelli che purtroppo approfittano del caos per lucrare.
La notizia che ha maggiormente suscitato grande angoscia è stata quella della scomparsa di 15 bambini (e speriamo che non siano di più)  dagli ospedali di Port - au - Prince.
Come si può approfittare perfino dei bambini in simili frangenti? Ebbene, a quanto pare, anche secondo i dati Unicef, c’è chi ne approfitta! Adozioni illegali (nei casi più fortunati!), lavoro minorile, sfruttamento sessuale, traffico d’organi e quant’altro fanno registrare percentuali spaventose.
Oltre 150 milioni di bambini sono impiegati in lavori estenuanti e faticosi; circa 250mila sono usati in guerra come combattenti, messaggeri, spie e facchini; su 20mila persone che muoiono ogni anno per mine e residui bellici almeno il 20% è rappresentato da bambini. Questi  dati sono forse imprecisi e diventano ancora meno attendibili laddove l’illegalità è più grave e quindi maschera le vere percentuali, come forse si verifica per sfruttamento sessuale e traffico d’organi.
E quanti sono quelli che muoiono per fame e malattie? I governanti del mondo hanno provato a capire ciò che provano i bambini attraverso l’osservazione dei loro gesti e comportamenti?  Io resto sempre colpito dall’espressione del volto e dallo sguardo. Occhi pieni di sgomento quelli dei bimbi di Haiti!
Camus nel suo libro arriva alla conclusione che indifferenza, panico, burocrazia ed egoismo sono i veri alleati della peste, del Male, ma perfino un autore pessimista e amaro come lui non può fare a meno di sperare e di constatare che fede religiosa, senso del dovere e solidarietà sono i mezzi migliori per reagire contro i disastri. E così scrive: “Quello che s’impara in mezzo ai flagelli, è che ci sono negli uomini più qualità da ammirare che da disprezzare”. Speriamo, di tutto cuore, che il saggio Albert abbia ragione. Per ora abbiamo paura, soprattutto per i bambini!
Bruno Gambardella


Giovedė 28 Gennaio,2010 Ore: 12:33
 
 
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