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www.ildialogo.org “La chiesa ed i diritti umani” (2),

Il libro del teologo spagnolo Jose’ Maria Castillo
“La chiesa ed i diritti umani” (2)

Secondo di 4 articoli


ARTICOLO SECONDO – PRESENTAZIONE DI CARLO CASTELLINI
 
1.      QUAL E’ IL SENTIRE COMUNE DELLA GENTE IN MERITO AI DIRITTI UMANI?
R. “Nel pensiero comune, non si sospetta minimamente che esista una relazione profonda tra la stima progressiva per i diritti umani e la contemporanea progressiva diminuzione del prestigio delle religioni. Certamente le persone che frequentano le chiese e constatano che sono sempre più vuote, non pensano che l’indifferenza religiosa o la mancanza di fede in Dio siano da mettere in relazione con la sempre più ampia coscienza dei diritti umani E altrettanto si può dire dei teologi e degli esperti che si occupano del fenomeno religioso”.
2. COM’E’ POSSIBILE CHE NON SI ACCORGANO DELLE CHIESE VUOTE E DELL’ASSENZA DI FEDE? CHE IN BUONA PARTE SI SPIEGA CON LA SCARSA CONSIDERAZIONE CHE LA RELIGIONE HA PER I DIRITTI UMANI?
R. “Allo stesso modo, neanche i giuristi e i sociologi, gli esperti e gli studiosi dei diritti umani prendono in considerazione che il rilievo e la sempre maggiore stima di tali dioritti ha a che vedere con l’indebolimento della religione e con il progressivo indebolimento del tasso di credibilità dei responsabili religiosi”.
3. QUESTI DUE FATTI SONO DA METTERE IN RELAZIONE TRA DI LORO? COME AVVIENE?
R. “Per fare chiarezza occorre ricordare come esista una relazione tra religione e compimento dle dovere. E’ tipico infatti delle religioni imporre doveri, obblighi, comandamenti. Ed è tipico di esse proibire, censurare non poche cose ai rispettivi fedeli. In più, questi obblighi e divieti, sono quasi sempre accompagnati da minacce che toccano esperienze e sentimenti molto profondi nella vita delle persone; si tratta di minacce che si riferiscono alla macchia, alla colpa, all’offesa contro la divinità”.
 
4. PER FARE ULTERIORE CHIAREZZA COSA BISOGNA FARE?
R. “E’ un fatto che le religioni sim impegnano a fondo nelle parole dei loro responsabili, non insistono nella difesa e nella garanzia dei diritti delle persone. Per essere più esatto, le religioni esigono il compimento dei doveri che la difesa dei diritti. Quindi è scontato che facendo pressione sulle persone con il dovere di non uccidere, si sta difendendo il diritto alla vita di ogni essere umano; è evidente che l’insistenza della religione nell’assolvere gli obblighi che ogni persona ha verso i suoi simili, è una difesa dei diritti degli altri Si tratta cioè di una forma indiretta”.
 
5. LE RELIGIONI NON CRISTIANE ED I LEADERS RELIGIOSI DELLE REIGIONI MONDIALI SU CHE COSA INSISTONO MAGGIORMENTE?
R. “Per il tema che stiamo trattando è decisivo il fatto che che le religioni si impegnano a fondo in ciò che ho detto poc’anzi, non insistono nella difesa e nella garanzia dei diritti delle persone. Per essere più esatto, le religioni esigono più il compimento dei doveri che la difesa dei diritti. E’ scontato che facendo pressone  sulle persone con il dovere di non uccidere si sta difendendo il diritto alla vita di ogni essere umano; è evidente che l’insistenza della religione nell’assolvere gli obblighi che ogni persona ha verso i propri simili, è una difesa dei diritti degli altri. Si tratta però di una forma indiretta La difesa dei diritti è cioè condizionata dal fatto che il possibile aggressore di tali diritti, voglia sottomettersi a ciò che la religione predica. In ogni modo questo non è richiedere i diritti dei cittadini, ma piuttosto esigere i doveri che la religione impone”.
6. SI TRATTA DI SUE COSE DISTINTE: UNA COSA E’ IL CONCETTO DI DIRITTO CIVILE E ALTRA COSA E’ L’IDEA DI OBBLIGO RELIGIOSO. NON E’ COSI’?
R. “Allora preciso ciò che è DIRITTO CIVILE e ciò che è OBBLIGO RELIGIOSO. Un diritto è veramente tale quando per ottenerlo non dipende dalla buona volontà degli altri; ma quando il soggetto di questo diritto può chiedere giustizia nei confronti di chi è insolvente. Si è detto bene:”Non basta che un diritto sia riconosciuto dalla legge. Se non esiste una possibilità legale per farlo valere davanti a un giudice non è un diritto in senso stretto”.E’ comunque bene insistere nell’affermare che in ogni caso un diritto non è un beneficio che ottengo dalla bontà o dalla generosità di un altro…..Chiunque capisce che i benefici ottenuti per la bontà del governante non sono propriamente diritti, ma semplicemente beneficenza….Un diritto è veramente tale quando la persona si trova nelle condizioni di “domandare giuridicamente l’assistenza della Stato in caso di non adempimento”.
7. FINO A CHE PUNTO UNA RELIGIONE PUO’ CONCEDERE E GARANTIRE I DIRITTI DEI SUOI MEMBRI?
R. “Questa domanda ha una sua logica. Perché se la religione rappresenta Dio e agisce in nome di Dio, chi può presentare domanda di un qualsiasi diritto ed esigerlo giuridicamente davanti a Dio o davanti a chi lo rappresenta sulla terra?
8. PERCHE’ FAI QUESTA DOMANDA?
R. “Se faccio questa domanda è perché comprendiamo che la religione, per sua natura e per la sua ragion d’essere, si situa in un piano che, almeno in linea di principio, resta fuori da quello propriamente giuridico”.
9. TUTTAVIA LA DOMANDA E’ DA APPROFONDIRE.
R. “La religione infatti non è solamente un insieme di credenze nell’Assoluto o nel Trascendente da vivere nell’intimità della coscienza e che, riferendosi a ciò che trascende questo mondo,, si situano al margine di qualunque appello in un giudizio. Ogni religione è anche un fenomeno sociale e, normalmente, una istituzione pubblica Ciò è evidente nel caso della Chiesa, ed è talmente evidente che la Chiesa è, nel suo centro amministrativo, non solo una RELIGIONE ma anche uno STATO”.
10. DI CONSEGUENZA?
R. “Di conseguenza il suo capo supremo, il papa, oltre ad essere un dirigente religioso, è il CAPO DI STATO”.
 
11. IL PROBLEMA DEI DIRITTI UMANI METTE IN EVIDENZA L’AMBIGUITA’ CHE LA CHIESA VIVE IN SE’ STESSA: PUOI SPIEGARCI COSA SIGNIFICA?
R. “I diritti umani provengono dalla cultura cristiana, però nella loro formulazione istituzionale rivoluzionaria, promulgano ciò che c’è di più umanista e moderno in questo messaggio, fino alla rottura con l’acriticismo della fede e con la sottomissione alla gerarchia, ottenendo una autonomia ideologica e morale che il papa…….ha condannato esplicitamente”.
 
12. CHE COSA DICE A TALE PROPOSITO FERNANDO SAVATER?
R. “Afferma che la promulgazione dei diritti umani è una realizzazione laica della ragione umana (nel caso dei padri fondatori di Filadelfia ancora più areligiosa che in quello dei costituzionali francesi), che eredita dal cristianesimo primitivo la sua capacità di sollevarsi in nome della verità, contro ml’autorità ecclesiiastica stabilita”.
 
13. ALLORA DOVE STA L’AMBIGUITA’ DI QUESTA RELAZIONE TRA CHIESA E DIRITTI UMANI?
R. “Da quanto detto si comprende la complicata relazione che la Chiesa ha avuto ed ha con i diritti umani. Tali diritti infatti rappresentano un campo che più di altri, può mettere in evidenza l’ambiguità che la chiesa vive in sé stessa, così com’è organizzata in questo momento e com e è vista dalla gente.
 
14. ALLORA A CHE COSA TI RIFERISCI? PERCHE’ QUESTA CRITICA E’ PIUTTOSTO PESANTE……
R. “Sia ben chiaro: non mi riferisco all’ambiguità storica nei confronti di una tradizione che incominciò ad affrontare il tema dei diritti dell’uomo e del cittadino, che poi ignorò la dichiarazione dle 1948 e che più tardi, a partire da GIOVANNI XXIII e dal CONCILIO VATICANO II, si agganciò alla causa dei DIRITTI UMANI e adesso li innalza nei suoi documenti ufficiali e nella predicazione”.
 
15. MA ALLORA A CHE COSA FAI RIFERIMENTO PER CAPIRCI?
R. “Non mi riferisco neppure all’ambiguità che si trascina una confessione religiosa, che, oltre a questo e per questo, è non solo una istituzione sociale e pubblica, ma anche uno STATO, con la sua politica, i suoi ambasciatori, i nunzi apostolici ed i suoi accordi internazionali”.
 
16. NON MI RIFERISCO A NIENTE DI TUTTO QUESTO….ALLORA A CHE COSA?
R. “Sto parlando di una ambiguità che secondo il mio parere tocca in profondità la vita e la convivenza umana. Si tratta prima di tutto dell’ambiguità di un discorso, quello clericale, che predica L’AMORE SENZA LIMITI e la GENEROSITA’ EROICA, e che nello stesso tempo, e come fosse la cosa piu’ naturale del mondo, MANCA DI RISPETTO a molte persone e a non pochi gruppi umani, per la sola ragione che non si rifanno, nel pensiero e nella condotta, ai principi della morale dettati dalla autorità ecclesiastica.
17. PUOI FARE QUALCHE ESEMPIO PER ESSERE PIU’ CHIARI E CONCRETI?
R.”Basti pensare, per fare alcuni esempi ben conosciuti, a quanto viene detto in non poche prediche ed omelie sugli omosessuali, i divorziati, gli atei, gli agnostici, i comunisti, su quelli che votano i partiti di sinistra o semplicemente su chi non va a messa ogni domenica e festa comandata”.
 
18. CHE COSA SI NASCONDE INFATTI DIETRO QUESTO PROBLEMA GIURIDICO SE NON UN PROBLEMA TEOLOGICO? CIOE’ UN MODO DI INTENDERE DIO? PIU’ CHIARAMENTE…..
R.”Se ci si riflette un po’ ci si rende conto che tutto questo è grave.Perchè, forse, senza rendersi di ciò che dicono chierici o laici,, ciò che realmente sta dietro a questo discorso è nientemeno che un modo di intendere Dio che è semplicemente insopportabile. Si tratta di un DIO che è tanto amoroso quanto insopportabile. E non solo. Si tratta di un Dio, nel cui nome e con la cui autorità si possono negare alle persone non pochi diritti fondamentali, quali il diritto alla libertà di espressione, il diritto a organizzare pubblicamente la propria vita privata, come si crede più conveniente per essere felice senza far male a nessuno, il diritto all’uguaglianza in tutti gli stati di vita”.
19.COME SI SPIEGA OGGI QUESTO RIFIUTO VISCERALE VERSO LA CHIESA, LA RELIGIONE E DIO E RIFIUTO DI CHI UFFICIALMENTE LA RAPPRESENTA….COSA CI PUOI DIRE?                                                                                                                
R. “Mai come oggi si è avvertita l’esigenza di concepire i valori e i diritti della persona come garanzie individuali universali, indipendenti da contingenze di razza, lingua, sesso, religioni o convinzioni ideologiche”.
20. PER QUESTO TANTA GENTE NON SOPPORTA PIU’ E JNON VUOLE LA CARITA’ DI ALTRI TEMPI, MA ESIGE PIUTTOSTO I DIRITTI CHE CORRISPONDONO OGGI AD OGNI CITTADINO. NESSUNA PERSONA NORMALE VUOLE VIVERE LA CARITA’. OGNI PERSONA PER BENE ANELA E CHIEDE CON FORZA IL RISPETTO DEI SUOI DIRITTI. UN ESEMPIO ELOQUENTE?
R. “E’ ciò che succede agli immigrati, e ai “SENZA DOCUMENTI”, gente che si vede obbligata, quando arriva in un paese straniero, a vivere senza diritti riconosciuti ed esigibili che li accreditino come cittadini, con la possibilità di presentare una regolare denuncia contro chi approfitta della loro intollerabile situazione nella quale sono costretti a vivere, alla mercè della volontà di cittadini che godono pieni diritti. In più sappiamo che queste persone quando trovano un lavoro, per esempio, devono accettare il salario proposto, senza assicurazioni, esposte ad essere licenziate a seconda degli umori o degli interessi del padrone, molte volte senza casa perché “legalmente” non possono averla”. (A. E. PEREZ LUNO).
 
21. VIVERE COSI’ E’ DURO, DEV’ESSERE INSOPPORTABILE TROVARSI IN QUESTE CONDIZIONI. E’ COSI’?
R. “Ebbene per molti aspetti della vita sociale, legati alla religione, alla chiesa, coloro che per le proprie condizioni abbiano una relazione con la Chiesa e in particolare con il mondo religioso ed ecclesiastico, sono come i SENZA DOCUMENTI, cioe’ , SENZA DIRITTI”.
22. IL SIGNIFICATIVO ESEMPIO DEL  CODICE DI DIRITTO CANONICO LEGGE DISCIPLINARE DELLA CHIESA…?
R. “Molti cattolici sanno che esiste il CODICE DI DIRITTO CANONICO. Però pochi sanno che questo codice di leggi è stato pensato e redatto in modo che ognuna di queste leggi sia sottoposta ad una decisione superiore e ultima: la volontà del SOMMO PONTEFICE. A causa di ciò può succedere, e succede, che un cittadino al quale è stata negata la domanda di annullamento del suo matrimonio dal TRIBUNALE DELLA SACRA ROTA ROMANA, non abbia dove poter reclamare i propri diritti. Allo stesso modo, qualsiasi professore di religione può, un bel giorno, essere allontanato dal suo lavoro E se questa persona trova aiuto e protezione, sarà in un tribunale civile, non in un tribunale ecclesiastico. E se un parroco, un vescovo o un cardinale della SANTA MADRE CHIESA quando meno se lo aspetta, viene a sapere che è stato sposato, che è stato sanzionato con una qualsiasi pena canonica, dove può andare per far valere i suoi diritti? Qualche volta verrà a conoscere le ragioni della sua caduta in disgrazia, altre volte, neanche questo. (cfr. IL CASO DI DON FRANCO BARBERO, ndr). In ogni modo chi è sottomesso all’istituzione religiosa , per qualunque motivazione , deve sapere che è inevitabilmente esposto a un giudizio che potrebbe pregiudicarlo seriamente e del quale non potrà esigere i danni, appellandosi ad un diritto nel senso stretto del termine”.
 
23. I RAPPORTI NELLA CHIESA SONO E FUNZIONANO COSI’?
R.”Non sulla base del DIRITTO ma su quella della SOTTOMISSIONE”. Di conseguenza, se le cose stanno così, come e perché sorprenderci del fatto che ogni giorno ci sono molte meno persone disposte a credere in quel Dio, nel cui nome e con la cui autorità si fa tutto ciò? E se c’è gente che non è disposta a rinunciare alla sua fede in Dio, ciò che sicuramente decide di fare è rinunciare a credere nella chiesa, ad averne fiducia ed alla propria condizione di cattolico praticante. Da qui inoltre, tra le altre ragioni, trae linfa il fenomeno in aumento dell’indifferenza religiosa nelle sue diverse manifestazioni.
 
24. COSA SUCCEDEE ALLORA COME CONSEGUENZA DI QUESTO FATTO?
R.”Succede sempre più frequentemente, che molte persone, in silenzio, senza dire niente ad alcuno, abbandonano la Chiesa. Molte di esse credono in Dio, continuano ad ammirare GESU’ DI NAZARETH, non rinunciano a pensare che il il VANGELO E’ LA LUCE, che può dare senso e direzione alla vita Però preferiscono vivere il loro credo e la loro spiritualità in “libertà”. Come è stato detto molto bene, stiamo assistendo ad “UNA SECOLARIZZAZIONE DOVE DIO NON MUORE”. E quindi non muore neanche la spiritualità. E la SPIRITUALITA’  insiste il prof. MILLAN ARROYO, “si sta allontanando dall’ortodossia religiosa, e da una concezione ecclesiastica tradizionale e si afferma come fenomeno sempre più indipendente da essa. ….Oggi la domanda di spiritualità è sempre piu’ indipendente dalle posizioni religiose”.
                                                                                                                     CARLO   CASTELLINI DA BRESCIA


Domenica 08 Novembre,2009 Ore: 16:54
 
 
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