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Portogallo da amare

Bruno Gambardella

 "Un momento storico" per il Portogallo che da anni "combatte contro la discriminazione e l'ingiustizia sociale nella società". Con queste parole il premier lusitano Jose Socrates ha salutato l'approvazione da parte del Parlamento di un disegno di legge del governo socialista grazie al quale potranno celebrarsi matrimoni tra persone dello stesso sesso.

 

Dopo Belgio, Svezia, Norvegia, Spagna e Olanda, il Portogallo diventa il sesto Paese europeo a legalizzare le unioni gay; respinta, invece, la proposta di permettere l'adozione alle coppie dello stesso sesso.

 

La legge, approvata con i voti della maggioranza di sinistra, dovrà comunque passare al vaglio del presidente della Repubblica, il conservatore Anibal Cavaco Silva, che potrà decidere di non ratificarla. Tuttavia, in caso di veto del capo dello Stato, è prevista la possibilità di un successivo voto parlamentare sul medesimo testo.

 

L'opposizione di destra del partito social-democratico (Psd) - che aveva proposto  una "unione civile registrata" che desse alle coppie omosessuali gli stessi diritti degli eterosessuali sposati - ha già fatto sapere di volere un referendum.

 

Un lettore poco informato sul dibattito sui diritti civili in Europa potrebbe chiedersi cosa ci sia di nuovo o perché la notizia (ripresa da Agenzia Radicale e completamente ignorata dalle televisioni pubbliche e private) abbia colpito l’autore di Sparta e Atene: da sempre da sinistra è più “aperta” ai nuovi diritti, da sempre la destra, i conservatori si fanno baluardo dei valori tradizionali. Personalmente non mi ha stupito troppo (anche se, visti i tempi che corrono…) la posizione dei socialisti lusitani, ma quella dell’opposizione di destra. Il Psd, così come i popolari spagnoli ai tempi di Aznar e i tanti partiti di ispirazione cristiana del nord Europa (dove però l’elemento protestante pesa non poco) non hanno detto no e basta ai matrimoni, ma hanno proposto un registro delle unioni civili che, nei fatti, equiparava i diritti delle coppie di fatto (etero o gay) a quelle sposate.

 

Ricordate il dibattito italiano sui famigerati PACS? Ricordate le isterie di Mastella, della Binetti, di Gasparri? Persino i partiti di sinistra sentivano quasi il dovere di scusarsi con le gerarchie cattoliche se “osavano” proporre qualche minima tutela ai quei depravati o lussuriosi che non potevano unirsi nel sacro vincolo del matrimonio… Persino quelli che, separati ufficialmente o nei fatti, non avrebbero proprio i titoli per esternare moralismo, non si sono astenuti dal dibattere e, soprattutto, non si sono nemmeno vergognati un po’…

 

Perché il nostro Paese deve continuare ad essere diverso, a sovranità limitata, soggetto al protettorato del Vaticano? Perché il centrosinistra italico non riesce a garantire alle nuove famiglie quel minimo di dignità che in Europa la destra assicura senza troppi affanni?

Non possiamo continuare a accusare il Vaticano di ingerenza: il problema è che la nostra classe politica, eticamente corrotta e moralmente ricattabile, non ha la forza per rivendicare libertà di scienza e di coscienza.

 

Lisbona è una città meravigliosa; la lingua portoghese è “cugina” di quella italiana e i lusitani ci vogliono bene… I laici italiani dovranno chiedere ospitalità e diritto d’asilo alla destra portoghese per tentare di condurre dall’esilio una battaglia di libertà?                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                

Il nostro lettore poco informato penserà che stiamo scherzando: temiamo proprio di no e così, mettendo su un cd con il meglio del fado, ripensando alla Lisbona di Pessoa e bevendo un dito di Porto, brindiamo alla salute dei parlamentari portoghesi!                                                 

 



Sabato 09 Gennaio,2010 Ore: 19:56
 
 
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