Udite, udite!
In Vaticano hanno scoperto che le donne sanno leggere!!!

di Patrizia Vita

Dopo lunghi giorni di studio al sinodo dei vescovi tenutosi sul tema della Parola di Dio, è stato riconosciuto anche alle donne il “ministero del lettorato”. Cioè, tradotto in parole povere, in Vaticano si sono accorti che anche le donne sanno leggere. (Vedi di seguito la notizia dell’agenzia Zenit)
Una domanda ci è nata spontanea: come fa una notizia del genere a non suscitare ilarità o, meglio ancora, le proteste di chi è impegnato sul tema della parità dei diritti uomo-donna? Oppure: come fanno i giornalisti a riportare tale notizia come una innovazione o qualcosa degna di nota senza alcuna nota critica?
Gesù, basta leggere i Vangeli, aveva un rapporto speciale con le donne. Ai suoi tempi (ma le cose non sono poi molto diverse oggi per il Vaticano) la casta sacerdotale dell’epoca aveva relegato le donne al gradino più basso della società. Un maschio non poteva parlare in pubblico con una donna ne accompagnarsi ad essa. Una donna doveva camminare necessariamente dietro al maschio. Senza il numero prescritto di maschi, che era 35, non si poteva celebrare il culto in Sinagoga anche se fossero stati presenti cinquemila donne. Le donne non potevano testimoniare in alcun tribunale, non contavano nulla. Servivano solo a fare figli.
Gesù invece parla con le donne, che lo seguono e sono sue amiche. Saranno le donne ad essere le prime testimoni della resurrezione e saranno esse le prime ad annunciarlo, altro che “ministero del lettorato”. Gesù parla persino con le donne di altre religioni come quella Samaritana che gli ebrei dell’epoca odiavano. Saranno le donne le uniche che lo seguiranno fino alla sua crocifissione e non lo rinnegheranno mentre i tanti maschietti scappavano via e lo tradivano. Fra le comunità formate dall’apostolo Paolo ce ne sono state alcune formate da sole donne. Le prime testimonianze romane sulle comunità cristiane parlano di comunità alla cui testa ci sono donne per di più schiave (Plinio il Giovane all’inizio del secondo secolo). Altro che "sacerdozio" riservato esclusivamente ai maschi.
L’atteggiamento ampiamente misogino delle gerarchie Vaticane è sicuramente contrario allo spirito dei Vangeli e alla stessa storia della chiesa che ha visto le donne protagoniste assolute del movimento cristiano delle origini. Di questo avrebbero dovuto occuparsi i giornali invece di celebrare come ampiamente positiva una decisione che in realtà offende le donne e, fra l’altro, prende semplicemente atto di quello che viene praticato in tutte le chiese cattoliche a partire dal Concilio Vaticano II. Le donne, da almeno 40 anni, leggono già regolarmente in chiesa i testi biblici. Gli unici che non lo sapevano erano gli abitanti del Vaticano.




http://www.zenit.org/article-15924?l=italian

Il Sinodo presenta 55 proposizioni al Papa

Tra le novità, l’apertura del ministero del lettorato alle donne

CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 26 ottobre 2008 (ZENIT.org).- Le sessioni di lavoro del Sinodo dei Vescovi sulla parola di Dio si sono concluse a mezzogiorno di sabato con l’approvazione delle 55 proposizioni presentate dall’assemblea sinodale a Benedetto XVI.
Le proposizioni sono state votate elettronicamente dai 244 Padri sinodali presenti nell’aula. Per essere approvate ciascuna ha dovuto ricevere almeno i due terzi dei voti (“placet” per sì e “non placet” per no).
Tutte le proposizioni presentate sono state approvate, confermando i commenti rilasciati nei giorni scorsi dai Padri sinodali, secondo cui questo è stato forse il Sinodo con il maggiore consenso da quando questa istituzione è stata reintrodotta successivamente al Concilio Vaticano II.
Le prime due proposizioni costituiscono l’ “Introduzione”. In esse si chiede che il Papa tenga conto delle diverse proposte, così come dei documenti sorti durante il Sinodo e durante la sua preparazione, per redigere il documento finale che raccoglierà i risultati della XII Assemblea sinodale dei Vescovi di tutto il mondo.
Prima parte
La prima parte della lista completa di proposizioni, dal titolo “La Parola di Dio nella fede della Chiesa” (proposizioni 3-14), avanza delle proposte affinché le comunità cattoliche comprendano e vivano meglio la loro relazione profonda con la Parola, Gesù Cristo, che è possibile incontrare nella lettura e meditazione delle Scritture.
Viene poi sottolineato il ruolo dello Spirito Santo, della Chiesa e della Tradizione, così come il suo intimo legame con l’Eucaristia.
Tre proposizioni presentano la Parola di Dio come Parola di riconciliazione, Parola di impegno a favore dei poveri, e fondamento della legge naturale. Queste proposizioni analizzano anche la relazione inscindibile tra l’Antico e il Nuovo Testamento.
Seconda parte
La seconda parte del documento (proposizioni 14-37) affronta il tema “La Parola di Dio nella vita della Chiesa”. In essa, tra le altre cose, si offrono idee concrete per migliorare le omelie, si chiede di rivedere il “Lezionario” - la selezione delle letture bibliche utilizzate nella liturgia - si promuove la “Lectio divina” (lettura orante della Scrittura) e si chiede di aprire il ministero del lettorato anche alle donne “in modo che nella comunità cristiana sia riconosciuto il loro ruolo di annunciatrici della Parola”.
In questa parte si chiede anche di superare il dualismo tra esegeti e teologi, così come tra esegeti e pastori, riconoscendo a ciascuno un compito insostituibile.
La proposizione numero 37 contiene un dato di portata storica, poiché accoglie il contributo al Sinodo del Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, che per la prima è intervenuto di fronte a un Sinodo mondiale cattolico. Per la prima, quindi, il magistero di un Patriarca ortodosso potrebbe passare a fare parte del magistero ordinario del Papa.
Terza parte
Nella terza parte su “La Parola di Dio nella missione della Chiesa” (proposizioni 38-54), si parla del rapporto tra la Parola da una parte e l’arte e la cultura dall’altra, così come della traduzione e diffusione della Bibbia.
Gli altri temi affrontati riguardano la trasmissione della Parola attraverso i mezzi di comunicazione sociale, così come la questione della lettura fondamentalista della Bibbia e il preoccupante fenomeno delle sette.
Inoltre si parla del dialogo interreligioso, della promozione dei pellegrinaggi e studi in Terra Santa, del “quinto Vangelo”, del dialogo con ebrei e musulmani, e del rapporto tra la Parola e la salvaguardia del Creato.
L’elenco si chiude con una proposizione dedicata alla Vergine Maria, modello di fede del credente, contenente un invito a promuovere la preghiera dell’Angelus e del Rosario e a contemplare la Parola con gli occhi della Madre di Cristo.
Lavoro redazionale
Le proposizioni sono il frutto delle fatiche dei relatori dei diversi gruppi al Sinodo suddivisi per lingua (circoli minori), del Relatore generale, il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Arcivescovo di Québec (Canada), e del Segretario speciale, monsignor Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kinshasa e Presidente della Conferenza Episcopale della Repubblica Democratica del Congo.
Quest’equipe ha trascorso una notte intera insonne per poter presentare al Sinodo una versione definitiva delle proposizioni in grado di ricevere un consenso generale.
Normalmente le proposizioni hanno carattere segreto, tuttavia Benedetto XVI - che potrà decidere se accogliere i suggerimenti o meno - ha dato disposizione alla Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi di pubblicare una traduzione in italiano "provvisoria, ufficiosa e non ufficiale".



Venerdì, 31 ottobre 2008