Questioni spinose

di Antonio Corsello

ALCUNE settimane fa da una emittente televisiva di Gela ho mandato in onda una trasmissione nella quale, dati alla mano e con citazioni dai testi originali della Bibbia, dimostravo o almeno cercavo di dimostrare che non pochi passi della Bibbia sono in netto contrasto con la sana ragione e col comune buonsenso. Non mi sono mancati i consensi, ma non sono mancate neppure le reazioni negative condite da insulti e da assurdi divieti. Ci fosse stato un solo intervento con argomentazioni più o meno valide a conferma delle tesi opposte. Assolutamente nulla. Uno solo l’argomento: “Tu ex-sacerdote non le devi dire queste cose. Perché non le hai dette prima quando eri ancora nell’esercizio del ministero? Tu non puoi parlare così”. Nella mia trasmissione io avevo detto e dico sempre che non mi ritengo infallibile e che mi fa tanto piacere confrontare le mie idee con chi non le condivide e molto volentieri ringrazierei chiunque riuscisse a dimostrare che le mie tesi sono sbagliate. No, tu certe cose non le devi dire e basta. Ma io sono convinto che il buon Dio ci ha dato il dono preziosissimo dell’intelligenza, non per portarlo all’ammasso, ma per ragionare. E sono anche convinto che per essere buoni cristiani non è assolutamente necessario essere anche cretini. Si discuta quindi di tutto e di tutti in piena libertà di spirito. Il passato dovrebbe insegnarci qualcosa. Galilei dimostrò che la terra gira attorno al sole, ma dalle sacre gerarchie fu costretto ad abiurare. Si vorrebbe attribuire tutta la colpa a quei tre cardinali che lo condannarono. Ma la sentenza non è stata pienamente approvata dal papa infallibile? E non fu lui a pretendere che Galilei fosse condotto a Roma “ anco coi ferri?”. Tutti ora esaltano il “ gesto coraggioso” di Giovanni Paolo II che chiese scusa per quell’increscioso episodio, frutto del fondamentalismo che per troppi secoli ha contraddistinto l’insegnamento cattolico. Ma quel gesto non ha senso e non ha valore. Già da secoli la scienza e la storia avevano emanato la loro sentenza inappellabile di condanna. L’inglese Thomson dichiarò che la terra esisteva da 170 milioni di anni, contro i seimila desunti dalla Bibbia e meno ancora dei miliardi di ora. Anche lui è stato condannato, stavolta dagli anglicani, anch’essi fondamentalisti e retrogradi. E la storia continua. Copernico, Rosmini, Bonaiuti, Kung, Schillebeeck, Haering, Boff e tanti altri teologi eminenti: tutti condannati! E quando Giovanni Paolo II condannò la teologia della liberazione ebbe il coraggio di dire e di scrivere:”Anch’io faccio la mia scelta preferenziale per i poveri, ma la mia scelta non è esclusiva od escludente”. Non c’è stato un solo monsignore del Vaticano che abbia fatto rilevare al papa l’enorme gaffe nella quale era inciampato. Solo un oscuro Antonio Corsello l’ha fatto notare sulla stampa. La preferenza è di per se stessa, etimologicamente, esclusiva ed escludente. Il papa non aveva capito che è impossibile preferire contemporaneamente i poveri e i ricchi. Nel 1870 Pio IX definì il dogma dell’infallibilità pontificia. Ma è stato infallibile quando in una sua enciclica dichiarò solennemente che non si può concedere la libertà di coscienza, di religione, di stampa e di riunione? E’ stato infallibile quando definì il suffragio universale una “menzogna universale?”. Ben a ragione si potrebbe obiettare che oggetto dell’infallibilità è solo la fede e la morale, anche se su questi temi si pretendeva il più assoluto assenso. Ma proprio sulla fede e la morale ci sono da rilevare enormi sbagli dei papi Onorio, Innocenzo XI, Leone XIII, Gregorio XVI, Pio X e Paolo VI con la sua “Humanae vitae” contestata da moltissimi vescovi ed ignorata dalla totalità dei cattolici. E gli stessi papi Giovanni Paolo Ii e Benedetto XVI sono infallibili quando, secondo gli insegnamenti della Bibbia, dichiarano che “gli omosessuali vivono in uno stato obiettivo di peccato?”.

La storia della salvezza non si ferma.

L’essenza del cattolicesimo non consiste nei suoi discutibili dogmi, ma nella sequela del divino messaggio di Gesù Cristo. E’ Lui che ci ha detto che la verità ci farà liberi. Discutiamo dunque di tutto e di tutti in piena libertà di spirito. Non nego ai successori degli apostoli un particolare carisma per istruire i fedeli, ma la storia documenta che nel corso dei secoli non sono mancate palesi contraddizioni. Prendiamone atto umilmente per non ripetere gli stessi errori. Uno solo è l’Infallibile:Gesù Cristo. Le “vicende di un prete sposato” e questi temi li ho inserito su internet. Chi lo volesse può consultarmi al mio indirizzo di posta elettronica: antoniocorsello@alice.it. Non ho scritto per il gusto stupido di scrivere, ma nella speranza che qualcuno possa trovarvi qualcosa di interessante.



Antonio Corsello



Giovedì, 17 luglio 2008