8-mag-2007 CITTA DEL VATICANO - Il Vaticano non riuscirà a raggiungere uno dei principali obiettivi politici del viaggio papale: la firma di un accordo con il governo brasiliano, che garantisca alla Chiesa i suoi diritti nel territorio nazionale, comprese le esenzioni fiscali che già gode, gli impegni nel settore educativo e lautorizzazione ai missionari di entrare nelle riserve ecologiche e indigene. Il governo ha paura che laccordo, in futuro, sia interpretato come una maniera per ostacolare dei cambiamenti nelle leggi sullaborto, perché risulterebbe che lo Stato brasiliano e il Vaticano condividono gli stessi valori. Lambasciatrice presso la Santa Sede, Vera Machado, ha negato che il suo governo abbia già preso una decisione al riguardo: “Laccordo è in discussione e non cè nessuna decisione precostituita”. Il Brasile si è rifiutato di firmare laccordo proposto alla fine dellanno scorso e ha suggerito una versione più soft, citando le sue buone relazioni con il Vaticano e rimandando ogni questione alla Costituzione e al Codice Civile. Il ministro Celso Amorim non parteciperà, con una scusa ufficiale, allincontro tra il papa e il presidente Luiz Inácio Lula da Silva e il Vaticano non invierà il suo “ministro” degli Esteri, Dominique Mamberti, perché si tratta di un viaggio pastorale. Da parte brasiliana, solo Vera Machado sarà presente. Secondo lei, laccordo non è nellagenda dellincontro, perché si tratta di una visita pastorale. “Laccordo sarà discusso in altra circostanza”.
Temi rimandati
Lula promette di ricambiare la visita in settembre per mantenere buone relazioni tra il Paese più cattolico del mondo e la Chiesa. Quanto allaccordo, il Vaticano sostiene che diversi governi hanno già stipulato accordi simili, tra i quali lItalia. Uno dei paesi che ha rinnovato il suo accordo con il Vaticano, è il Portogallo, nel 2004. Lintesa riconosce alla Chiesa personalità giuridica, le festività religiose e lesenzione del clero dagli obblighi giudiziari. Ma include temi più delicati: il matrimonio religioso é equiparato a quello civile, il divorzio è considerato qualcosa di “grave”, “leducazione morale e religiosa è quella cattolica”. Nel caso del Brasile, diverse leggi garantiscono alla Chiesa certi privilegi, come lesenzione fiscale e il riconoscimento della struttura di potere. Ma il Vaticano adesso vorrebbe riunire tutte queste leggi in un documento unico. Alla fine dellanno scorso, la Chiesa ha inviato una proposta, prendendo Brasilia di sorpresa. Il Ministero degli Esteri ha convocato il Ministero delle Finanze per discutere ciò che questo implicherebbe per i conti della nazione, dal momento che lesenzione non è solo per le parrocchie, ma anche per seminari e altre realtà religiose. In pratica, laccordo non sarebbe per una maggior esenzione, ma in futuro ingesserebbe il governo per qualunque cambiamento. Inoltre si teme che il gruppo evangelico del Congresso (10% dei parlamentari) si organizzi per ottenere un accordo simile per le sue Chiese. Laccordo potrebbe anche servire come un meccanismo in più, perché il Vaticano si garantisca linsegnamento religioso nelle scuole pubbliche. La Chiesa, nella sua proposta iniziale, parlava di “insegnamento cattolico”, ma ha deciso di alleggerire i termini per tentare un accordo, ma neanche così è stato approvato dal governo. Nonostante non si parli direttamente di aborto, il governo teme che laccordo possa essere usato in futuro per fare pressioni contro le riforme della legge che permettono laborto. Un altro punto che spaventa il governo è la proposta che i missionari godano di libero accesso e protezione nelle riserve indigene e ambientali, come lAmazzonia. La Chiesa è rimasta preoccupata per la morte di suor Dorothy Stang e la citazione dellargomento nellaccordo sarebbe considerata una forma di richiesta di protezione per i missionari.
Martedì, 08 maggio 2007
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