Quaderni irpini è una rivista che si occupa da venti anni di storia moderna e contemporanea dellIrpinia e del Mezzogiorno. Oggi ritiene di dover associare agli studi storici un impegno etico-politico e, fra gli altri, si rivolge ai magistrati che operano nel nostro territorio, per esprimere un allarme democratico, dare e richiedere un contributo alla democrazia nel Paese. La storia del XX secolo insegna che nei momenti di crisi democratica profonda di un Paese, la difesa della democrazia e dello stato di diritto è un tuttuno con la difesa di una sostanziale eguaglianza sociale: delloccupazione, del potere di acquisto di salari, stipendi, pensioni, dei diritti sociali (istruzione, salute, casa, ambiente, ecc.). Basti pensare alla nascita del fascismo in Italia o alla Repubblica di Weimar: il primo vincente per una risposta reazionaria allo scollamento fra bisogni, rivendicazioni, lotte sociali e stato di diritto; la seconda sconfitta per limpotenza di una risposta allaltezza dello scollamento. In questo snodo storico, lautonomia e lindipendenza della Magistratura passano attraverso la difesa della democrazia complessiva nel Paese: difesa del lavoro, la sicurezza del e nel lavoro; la difesa dei diritti della persona, cittadino o straniero che sia; la difesa delle libertà sindacali e politiche; difesa della dignità e delle prerogative del Parlamento. La difesa dello Stato democratico che non si coniughi con la difesa e la battaglia per realizzare lart. 3 della Costituzione, che pone la questione delluguaglianza strettamente unita alla promozione della stessa, è una difesa destinata a produrre corporativismo e impotenza. La battaglia contro le impronte digitali, contro la precarietà del lavoro, la morte sul lavoro, la disoccupazione, la privatizzazione della sanità, della cultura e della formazione sono un tuttuno con la battaglia contro leggi salvaprocessi, lodi di immunità, la negazione delluguaglianza giuridica. Chi governa oggi non vuole eliminare la Magistratura, vuole ridurla piuttosto a corporazione, a un ordine potente, ma alle dipendenze del potere economico e dellarbitrio. E già accaduto nella nostra storia. Chi governa oggi pensa a Hobbes: a un sovrano absolutus dalla legge.
Quaderni irpini, Via Freda 22 - Gesualdo (AV), 15 luglio 2008
Giovedì, 17 luglio 2008
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