Roma (NEV), 26 settembre 2007 - Il principio di unità nella diversità riconciliata rappresentato dalla Comunione delle chiese protestanti europee (CCPE-Concordia di Leuenberg) corrisponde al pensiero che sta alla base dellUnione europea. È quanto ha affermato il presidente del Parlamento europeo Hans-Gert Pöttering, incoraggiando le chiese a partecipare al dialogo con le forze politiche, in occasione di un incontro il 18 settembre a Bruxelles (Belgio) con il presidente della CCPE, il pastore Thomas Wipf. Nellincontro si è parlato del dialogo interculturale e dei rapporti tra le chiese e i politici. Per Wipf il principio della libertà nella responsabilità è fondamentale per una convivenza onesta e aperta tra religioni e culture: anche il diritto di criticare la religione è parte di questa libertà, ma luso responsabile di tale libertà è altrettanto importante, così come il sostegno alla libertà religiosa e delle minoranze. Pöttering ha apprezzato il lavoro della CCPE, sottolineando la necessità di un rapporto equilibrato tra libertà e responsabilità, accanto al principio di non-discriminazione. La conversazione con il presidente del Parlamento europeo si è svolta in occasione della riunione del Consiglio della CCPE, tenutasi a Bruxelles dal 17 al 19 settembre: tra i punti allordine del giorno, il dialogo ecumenico e i dialoghi teologici attualmente in corso tra chiese aderenti alla Comunione. La CCPE conta 105 chiese membro in tutta Europa: chiese luterane, riformate, unite, metodiste, nonché tre chiese sudamericane di origini europee, che grazie allaccordo del 1973 di Leuenberg (Svizzera) si prestano mutuo riconoscimento dei ministeri e dei sacramenti. Con la dichiarazione del 1973 si pose di fatto fine alla divisione tra chiese luterane e riformate durata più di 450 anni. La CCPE promuove un modello teso allallargamento dellecumene sulla base del motto “unità nella diversità riconciliata”. Per ulteriori informazioni http://www.leuenberg.net
Giovedì, 27 settembre 2007
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