Comitato esecutivo CEC. Al centro il cambiamento climatico e il Medio Oriente

di Agenzia NEV del 3-10-2007

Preoccupazione per i rapporti USA-Iran e per l’esodo dei cristiani dall’Iraq


Roma (NEV), 3 ottobre 2007 - Il decimo anniversario dei Protocolli di Kyoto, le relazioni USA-Iran e la situazione in Iraq sono tra i temi affrontati dal Comitato esecutivo del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), riunitosi ad Etchmiadzin (Armenia) dal 25 al 28 settembre.
A dieci anni dall’adozione dei Protocolli di Kyoto nel 1997, che stabiliscono delle regole per la riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2012, il CEC fa appello ai 174 Stati che hanno ratificato il trattato perché mettano in pratica gli impegni presi, esortando anche gli Stati che non lo hanno ratificato (come gli USA e l’Australia) a raggiungere almeno gli obiettivi minimi previsti. Secondo il Comitato esecutivo, per effettuare una “politica globale efficace ed equa sul controllo climatico”, bisogna applicare i principi dell’equo accesso all’uso dell’atmosfera e allo sviluppo, della responsabilità storica e futura, della priorità per i poveri e i deboli e della massima riduzione del rischio.
Facendo riferimento alla situazione in Medio Oriente, inoltre, il Comitato esecutivo del CEC ha espresso una “profonda preoccupazione” per la crisi dei rapporti USA-Iran, raccomandando l’avvio di negoziati multilaterali e affermando che “le minacce di iniziare una nuova guerra in Medio Oriente sfidano le lezioni della storia e dell’etica. Questa regione e il suo popolo non devono soffrire un’altra guerra”. Esprimendosi poi sull’Iraq, il CEC si è detto preoccupato per il continuo esodo di cristiani dal paese, in seguito alla grave situazione di povertà e violenza scaturita dalla guerra. Se un iracheno su sei è rifugiato o “profugo interno” (“Internally Displaced People” secondo la definizione dell’ONU), il fenomeno colpisce duramente la minoranza cristiana: “Sebbene i cristiani rappresentino solo il 4% della popolazione irachena, essi costituiscono il 40% dei rifugiati”, si legge nella dichiarazione del CEC, che prosegue: “La continua presenza di cristiani in Iraq testimonia della diversità etnica, culturale e religiosa che è una parte essenziale del Medio Oriente”.



Giovedì, 04 ottobre 2007